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Le uova tedesche alla diossina anche in Italia

Ma il ministro alla Salute, Ferruccio Fazio, rassicura: "Sono poche e tracciabilie"

Andrea Tempestini
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Il day-after l'allarme scattato in germania sulle uova alla diossina, emerge che l'Italia ne ha importato una limitata quantità dal Paese tedesco. Grazie all'etichettatura, però, è possibile rintracciarle guardando il marchio di produzione e provenienza. L'avviso è firmato dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e arriva dopo che l'allarme sui prodotti contaminati da diossina si è diffuso in tutta europa. IL MINISTRO RASSICURA - Il ministro ha quindi rassicurato sul fatto che le uova italiane, marchiate e tracciabili, "sono garanzia di sicurezza anche in Germania". Il dicastero ha poi inviato una lettera ai produttori italiani che importano latte tedesco con la richiesta di effettuare indagini specifiche per la diossina, mentre saranno effettuati controlli a campioni da Nas e regioni in tutta la Penisola. Nuovi test hanno inoltre indicato che i livelli di diossina nei grassi animali prodotti dalla ditta tedesca finita nel mirino, la Harles und Jentzsch, erano circa 78 volte sopra la norma "PRODOTTI ITALIANI SICURI" - Il ministro della Salute ha disposto un doppio filtro per individuare l'eventuale presenza di diossina nei prodotti alimentari, con un controllo all'origine da parte delle aziende importatrici e un sistema di verifica al dettaglio. Fazio ha quindi rassicurato sul fatto che i prodotti italiani (latte, carne e uova) sono sicuri. La prossima settimana, il 12 gennaio, è prevista una riunione tecnica a Bruxelles. "E il 13 a Roma ho convocato una riunione con i tecnici che hanno partecipato all'incontro di Bruxelles, i Nas e le Regioni", ha concluso il ministro alla Salute. "Insieme si metteranno a punto modalità di controllo a campione per realizzare un secondo filtro». Per il latte a lunga conservazione e le carni suine, sui quali non è prevista l'etichetta che indica l'origine, spiega, potremmo contare «su questo doppio filtro".

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