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Il teorema delle toghe: "Giro di prostituzione"

Dalla procura trapela che ci sarebbero altri tre indagati di "secondo piano". Il ruolo di Nicole Minetti. Un mese per esaminare le prove

Giulio Bucchi
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Puntualissime, dopo essere arrivate al presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera, Pierluigi Castagnetti, le accuse e il gossip su Silvio Berlusconi sono rimbalzate in tutta Italia. Il faldone dell'inchiesta raccoglie fiumi di inchiostro sulle frasi intercettate ai partecipanti alle cene ad Arcore, ma ipotizza anche reati iperbolici e ben precisi. Tra gli indagati, oltre ai nomi già noti (quelli di Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede), è trapelato dalla procura di Milano che ci sarebbero altri tre nomi, seppur definiti di "secondo piano". PROSTITUZIONE - "Un rilevante numero di giovani donne si sono prostituite con Silvio Berlusconi presso le sue residenze, dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest'ultimo". Questo il succo della richiesta di autorizzazione nei confronti del premier inviata dalla Procura di Milano alla Giunta della Camera. Nel plico di 389 pagine all'esame di Castagnetti i pm scrivono di "ampi riscontri investigativi" sulle case date dal premier Silvio Berlusconi ad alcune ragazze che partecipavano alle serate ad Arcore. Nessuna novità particolare, perché questo dettaglio sarebbe emerso già dagli interrogatori di Ruby del 3 agosto scorso. Secondo Castagnetti, le "indagini dei pm sono molto rigorose, servono a supportare i contenuti". Ma l'onorevole del Pd ha poi anche ammesso che fino a pagina 80 del faldone, "non è ancora emerso nulla che non avessi già letto sui giornali": l'ennesima conferma al fatto che ai media le notizie arrivano con tempismo sospetto. Giustizia ad orologeria, insomma.  GLI APPARTAMENTI - "Alcune giovani donne che partecipavano ai suddetti eventi - si legge nell'atto della Procura - ricevevano in corrispettivo da Silvio Berlusconi la disponibilità gratuita di appartamenti ubicati in 'Milano Due". Sulla presenza di Ruby ad Arcore, i pm avrebbero individuato le date precise, tra febbraio e maggio 2010. Si cita la relazione della Polizia in cui si da conto dell'analisi delle celle radio-base agganciate dai telefoni utilizzati da Ruby. Da qui risulta che la giovane marocchina è stata ad Arcore il 14 febbraio, la notte tra il 20 e 21 febbraio, quella tra il 27 e 28 febbraio, il 9 marzo, il 4 e 5 aprile (Pasqua e Pasquetta), il fine settimana del 25 aprile (24, 25 e 26), la notte tra il 1 e il 2 maggio. Il premier Silvio Berlusconi si è difeso domenica 16 gennaio con un videomessaggio trasmesso in televisione. Il messaggio del Cavaliere è semplice: "Non ho mai pagato delle donne. L'Italia non è un Paese libero". IL RUOLO DELLA MINETTI - Un ruolo centrale, secondo i magistratti, l0 avrebbe avuto Nicole Minetti. Il consigliere regionale lombardo avrebbe "continuativamente svolto un'attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni, e della minore Karima El Mahroug (Ruby, ndr), individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne, che si sono prostitute con Silvio Berlusconi, presso le sue residenze, dietro pagamento del corrispettivo in denaro da parte di quest'ultimo, nonchè gestendo e intermediando il sistema di retribuzione delle suddette ragazze a fronte dell'attività di prostituzione svolta". Un'attività svolta dalla Minetti in concorso con Emilio Fede e Lele Mora. LO STUDIO DI SPINELLI - Al centro della richiesta di autorizzazione della Procura milanese c'è Giuseppe Spinelli, il ragioniere di fiducia di Berlusconi. Il suo ufficio è uno dei luoghi "da sottoporre a perquisizione". Secondo gli inquirenti nello studio di Segrate  si troverebbero "documenti, anche riversati su supporto informatico, pertinenti le abitazioni dato in comodato ad alcune prostitute, nonchè attinenti ai rapporti economici con queste ultime intrattenuti da Spinelli o dai suoi collaboratori". Per la Procura ci sono tre elementi che uniscono le indagini sullo studio di Spinelli a Berlusconi: "Una piccola targhetta esterna ottonata, posizionata all'esterno dell'immobile sito in Segrate residenza Parco n. 801" su cui "compare la dicitura 'segreteria onorevole Berlusconi'; il fatto che "l'ufficio ubicato in Segrate Parco n.802 è sede di varie società riconducibili alla famiglia Berlusconi"; il fatto che "l'onorevole avvocato Niccolò Ghedini, contattato da Giuseppe Spinelli, ha riferito che l'immobile ubicato in Segrate residenza Parco n. 801 è coperto da immunità perché pertinente al presidente del Consiglio". UN MESE PER ESAMINARE LE PROVE - La Camera avrà un mese di tempo per esaminare le carte. Da regolamento, infatti, "sono 30 i giorni previsti per esaminare le domande di autorizzazione a procedere", spiega il capogruppo Pdl in Giunta per le autorizzazioni, Mauro Paniz. Sull'ipotesi che la maggioranza sollevi conflitto di attribuzione in Giunta, Paniz dice: "Nulla è deciso, prima dobbiamo studiare le carte, che io non ho ancora visto, poi decideremo la strategia. Il documento, da quello che ho sentito, è bello voluminoso": si parla infatti di 300 pagine.  In Giunta a Montecitorio, la maggioranza è appesa a un voto: i numeri sono infatti 11 per il centrodestra (7 Pdl, 2 Lega, 2 Misto), 10 per le opposizioni (5 Pd, 2 Fli, 2 Udc, 1 Idv). Di prassi, però, il presidente non vota e quindi, teoricamente, la maggioranza potrebbe contare su 2 voti di differenza visto che Castagnetti è conteggiato nel Pd.  L'organismo affronterà il caso a partire da mercoledì 19. La relazione (di rigetto o accoglimento della richiesta dei magistrati) passerà poi al vaglio dell'aula, a cui spetta l'ultima parola.

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