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Will Smith presenta Willow: a dieci anni gioca a fare la pop star

La figlia dell'attore americano bimba prodigio con "Whip my hair". Occhio a non fare come Aaron Carter / VIDEO

Leonardo Filomeno
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Dieci anni sono veramente pochi per giocare a fare la star. Ma vaglielo a spiegare alla statunitense Willow Smith, figlia del cantante e attore Will Smith. Willow, che presto aprirà alcuni concerti dell'amichetto Justin Bieber, ha partecipato a tre film e a due episodi della serie televisiva 'True Jackson'. Grazie alla Roc Nation di Jay-Z, da qualche mese si atteggia con convinzione a diva vissuta. Lo fa nel colorato videoclip di Whip My Hair, brano d'esordio abbastanza fortunato, specie nel Regno Unito, ma che sa di già sentito. E lo fa ancora di più in un servizio fotografico che la rivista americana Vanity Fair le ha dedicato nel numero attualmente in edicola. Ora, come si fa a farle capire che alla sua età sono altre le cose che dovrebbe fare o che almeno dovrebbe cercare di restare coi piedi per terra? Il padre, che è un artista a tutto tondo e prima di diventare una celebrità un po' di sana gavetta l'ha fatta, potrebbe spiegarle che non tutti riescono a restare sempre sulla cresta dell'onda (anche Madonna, prima di dare alle stampe un capolavoro come Confessions on a dance floor, ha passato qualche anno in calo). E che è normale che il successo sia come un'altalena. Solo che un adulto lo capisce, e si dà da fare. Un bambino di quell'età, no. E le conseguenze, poi, sono sempre devastanti. Will, per dirne una, potrebbe fare a sua figlia l'esempio di Macaulay Culkin, il pestifero Kevin di 'Mamma ho perso l'aereo' che famoso lo è diventato proprio all'età di Willow. Quando il suo periodo d'oro è finito, ossia dopo il flop clamoroso di pellicole come Richie Rich e Pagemaster, per lui, complice anche un privato da mettersi le mani ai capelli, è stata la fine, e ancora non è riuscito a rialzarsi. Anche in Italia, comunque, non mancano le baby-star che si credono già arrivate. Basta un nome: Cristian Imparato, 14 anni, protagonista assoluto della trasmissione Io Canto e delle omonime e vendutissime compilation, è abilissimo nello scimmiottare i big della canzone. Di sicuro avrà dimenticato che esiste un dignitosissimo Antoniano e che, se ha proprio voglia di apparire, tra qualche anno potrà tentare di entrare nella scuola di Amici. Tornando alla piccola Smith, ricorda un po' Aaron Carter agli inizi. Fratello di Nick dei Backstreet Boys, nasce nel '87 e diventa celebre dieci anni dopo con un album che porta il suo nome. Ha realizzato un bel po' di dischi, alcuni di discreto successo, e ha provato anche col cinema (Popstar, del 2005, è ispirato alla sua vita) e con le colonne sonore. Solo che se adesso ascolti Surfin' Usa non pensi a lui, che nel '98 regalò una seconda giovinezza a questo classico dei Beach Boys realizzandone una simpatica e fortunata cover, dato che in molti, probabilmente, non ricordano più nemmeno la sua faccia. 

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