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Berlusconi accusa i pm: "Violata la costituzione"

Videomessaggio del premier: "Riforma per arginare magistrati di sinistra. Procura di Milano ha infranto le leggi. Andrò dai giudici solo se super partes"

Giulio Bucchi
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"Una riforma contro i pm di sinistra". E' un Berlusconi agguerrito quello che parla in video ad appena due giorni dall'ultimo messaggio, andato in onda domenica, ma a poche ore dalla pubblicazione degli atti della Procura di Milano sul caso Ruby. L'attacco del premier, che parla dalla sua residenza romana di Palazzo Grazioli, inizia dalla politica e dal voto alla Camera sulla relazione del ministro della Giustizia Angelino Alfano, approvata dalla maggioranza con 305 sì e 285 no.  "Le opposizioni  - incalza il Cavaliere - hanno messo tutti i loro voti per bocciarla e far cadere il governo. Ma hanno perso. Abbiamo vinto noi con un margine di 20 voti. Dopo il 14 dicembre, questo voto è una rinnovata fiducia a me e al governo. E una fiducia in materia di giustizia, proprio quando il presidente del consiglio è nuovamente attaccato, ingiustamente". VIOLAZIONE COSTITUZIONALE - Da qui, Berlusconi affronta punto per punto la questione dello scandalo di Arcore. "E' una persecuzione, la 28esima in 17 anni da parte della Procura di Milano". Il Cavaliere snocciola le irregolarità procedurali dei pm. "La mia casa di Arcore è stata monitarata dal gennaio 2010, per controllare tutte le persone che entravano, uscivano e vi rimanevano. Sono state usate tecniche sofisticate, come per una retata contro la mafia. Dal 2004, come comunicato in Parlamento, nella mia casa svolgo le funzioni di parlamentare. E' una violazione dei più elementari principi costituzionali". Le stesse violazioni, secondo il presidente del Consiglio, sono state arrecate anche alle regazze coinvolte nelle indagini, "perquisite, trattenute per ore e trattate come criminali di mafia. Una procedura irrituale, indegna di uno stato di diritto". VIOLAZIONE TERRITORIALE - Quindi il presidente del Consiglio esprime i suoi dubbi sulla condotta delle indagini da parte della Procura di Milano, che "mi ha iscritto come indagato solo il 21 dicembre 2010, 7 giorni dopo la fiducia in Parlamento. I fatti contestati sarebbero stati commessi in qualità di presidente del consiglio. Da legge, entro 15 giorni dall'inizio delle indagine avrebbe dovuto trasferire gli atti al tribunale dei ministri. La procura di Milano non è neppure competente per territorio. Il reato di concussione a me contestato sarebbe avvenuto a Sesto San Giovanni. Quindi il Tribunale competente non è quello di Milano, ma di Monza. NESSUN RAPPORTO CON RUBY - Sulla vicenda di Ruby, Berlusconi nega ogni rapporto sessuale con l'allora minorenne, "che ha più volte confermato di non aver mai avuto rapporti con me e ha detto sempre di avere 24 anni, negando di avermi chiesto soldi, come confermato in una dichiarazione firmata". NO A QUESTI GIUDICI - "Vorrei fare il processo subito - precisa il Cavaliere -, ma con giudici super partes, non con pm che vogliono utilizzare la questione a fini politici. Non c'è stata nessuna concussione, nessuna prostituzione, men che meno minorile, nulla di cui mi debba vergognare. Solo l'ennesimo attacco. La verità vince sempre. Il parlamento farà le riforme necessarie per garantire che qualche magistrato non possa più cercare di far fuori illegittimamente chi è stato eletto dai cittadini".

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