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Pdl e Lega contro Fini: "Non è super partes, lasci"

L'incompatibilità tra il ruolo di leader Fli e quello di presidente della Camera. Ma Gianfranco non si tocca, lo ha deciso lui. Alfano: "E' un ogm"

Andrea Tempestini
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Gianfranco Fini è intoccabile. Lo ha deciso Gianfranco Fini. Nella riunione dei capigruppo alla Camera in cui si discuteva della sfiducia al ministro della Cultura, Sandro Bondi, Lega Nord e Pdl hanno messo in discussione il ruolo di Fini come presidente della Camera. INCOMPATIBILITA' - Secondo i rappresentanti Marco Reguzzoni e Fabrizio Cicchitto, la presidenza di Montecitorio è incompatibile con il ruolo di leader di Futuro e Libertà. "Ho manifestato il mio sostegno alla richiesta della Lega di discutere il problema della contraddizione tra la figura del presidente della Camera e il ruolo di leader di partito", ha spiegato il capogruppo Pdl, Fabrizio Cicchitto, al termine della discussione sul voto della sfiducia al ministro dei Beni Culturali. Ma Fini ha replicato sostenendo che "non è la capigruppo la sede per questa discussione, ma la giunta per il regolamento". Gianfranco si ripete, perché la stessa risposta la aveva scritta nella lettera con cui, nelle scorse settimane, aveva risposto alla Lega, che lo interrogava sull'argomento. ALFANO: "FINI UN OGM" - Una sferzante battuta nei confronti del leader di Futuro e Libertà è arrivata anche dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano. "Stiamo facendo diventare la presidenza della Camera un organismo geneticamente modificato", ha spiegato il Guardasigilli nel corso della registrazione del programma Matrix, in onda martedì sera alle 23.30. "Stiamo facendo nascere un ogm. Non si è mai visto nella storia repubblicana un presidente della Camera che chiede le dimissioni del presidente del Consiglio. Non si è mai visto e non si vedrà più neanche in futuro". LE CARTE DA SANTA LUCIA - La richiesta della maggiornaza, però, non è peregrina. Oltre all'oggettiva incompatibilità tra il ruolo di Presidente della Camera e leader di un movimento politico, martedì sono circolate nuove voci circa carte in arrivo da Santa Lucia che dimostrerebbero che l'appartamento di Montecarlo sia riconducibile al "cognato" Giancarlo Tulliani, fratello della compagna del leader della pattuglia futurista. Fini, nei mesi scorsi, aveva più volte dichiarato che se il fatto fosse stato accertato si sarebbe dimesso. SIT-IN PER LE DIMISSIONI - Per mercoledì, alle 18, il Movimento per l'Italia di Daniela Santanché e Riva Destra hanno programmato un sit-in davanti a Montecitorio per chiedere le dimissioni di Gianfranco Fini. "Fini se ha un po' di dignità non può che dimettersi da presidente della Camera", dice una nota del movimento Riva Destra. "Sta utilizzando da mesi la sua carica per fare politica e non si è mai visto un presidente della Camera chiedere le dimissioni del premier".

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