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Perugia, la 25enne ritrovata morta Nessun segno di violenze fisiche

Elisa Benedetti, scomparsa sabato, aveva denunciato uno stupro: forse è caduta nel bosco e deceduta per il freddo

domenico d'alessandro
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Sempre più mistero avvolge la morte di Elisa Benedetti, la 25enne di Città di Castello scomparsa nella notte tra sabato e domenica. La prima ispezione cadaverica sul suo corpo, ritrovato questa mattina nei pressi di un laghetto formato dal torrente Ventia a circa un chilometro dov'era rimasta abbandonata l'auto della ragazza, non ha evidenziato segni di violenza. In attesa dell'autopsia, che potrebbe essere effettuata già domani, l'ipotesi più accreditata sulla causa della morte rimane il freddo. La giovane potrebbe essersi persa nel bosco cercando riparo e quindi, probabilmente caduta nel torrente, sarebbe deceduta per le basse temperature. Intorno al luogo del ritrovamento, da quanto si apprende, sarebbero stati trovati i segni di scivolamenti e cadute e anche alcuni indumenti come il maglione, che la ragazza potrebbe essersi sfilata perchè bagnato. Resta però un dubbio: la violenza sessuale denunciata al telefono dalla ragazza con l'operatore del 112 sabato notte. Da chiarire anche l'eventuale assunzione di sostanze stupefacenti da parte di Elisa. A fare luce sarà l'esame tossicologico. IL RITROVAMENTO - Carabinieri e vigili del fuoco, con l'ausilio di un elicottero, unità cinofile, protezione civile e Corpo Forestale l'hanno cercata per tutta la notte, passando al setaccio l'intera zona. Il cadavere è stato scoperto come detto a circa un chilometro dal posto in cui domenica sera è stat ritrovata l'auto della ragazza, una Fiat Punto, nella zona di Casa del Diavolo. SCONVOLTI I PARENTI - Lì erano presenti anche familiari e amici di Elisa che, sconvolti, hanno partecipato alle ricerche e assistito al ritrovamento: "Siamo disperati, non sappiamo come sia potuto succedere. E' una tragedia incredibile - ha affermato Stefano Benedetti, zio della giovane - mio fratello ha perso due mesi fa la moglie e ora anche la figlia". LA RICOSTRUZIONE - Secondo una prima ricostruzione approntata dagli inquirenti, sembra che la ragazza avesse trascorso la serata di sabato insieme ad una amica. Entrambe avrebbero bevuto un po' troppo e, rientrando a casa, sarebbero rimaste coinvolte in un piccolo incidente stradale con dei ragazzi. Mentre l'amica (nella foto, a sinistra) parlava col conducente dell'altra auto, la 25enne (a destra) si sarebbe rimessa inspiegabilmente al volante, facendo perdere le proprie tracce. L'amica ha dato l'allarme ai carabinieri ma dopo pochi minuti la stessa 25enne si è rifatta viva affermando di essere stata violentata e di essere rimasta impantanata con l'auto in una zona boschiva. Da questo momento si erano completamente perse le tracce della giovane. L'auto è stata ritrovata nella mattinata di domenica nella zona di Casa del Diavolo, vicino ad un torrente. Dentro c'era ancora il cellulare, scarico. INTERROGATORI - L'amica della 25enne ora scomparsa è stata interrogata più volte, e con lei anche i ragazzi coinvolti nell'incidente. I carabinieri stanno anche analizzando il telefonino della scomparsa. Alla caserma di via Ruggia, al comando provinciale dei carabinieri di Perugia, sono stati portati anche quattro stranieri: tra questi ci sono due fratelli maghrebini, che si sarebbero trattenuti con le due ragazze nel bar di un distributore in località Ponte Rio. Sembra che tutte le testimonianze raccolte fino ad ora, però, trovino reciproca conferma, e dunque nessuno dei ragazzi interrogati sarebbe al momento coinvolto nella scomparsa e nella successiva morte di Elisa.

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