Carla Bruni: "Dico addio alla sinistra. E sono fiera di rappresentare la Francia"
La signora Sarkozy a "Le Parisien": "Se Nicholas si ricandida lo appoggio, ma non scendo in politica"
Carla Bruni non si sente più di sinistra. La "colpa" è della gauche francese, nonché ovviamente del marito Nicholas Sarkozy: finché votava in Italia, infatti, si rispecchiava nei "bourgeois-bohemien" (conosciuti come "bobo"), ma ora che la sua vita è a Parigi ha scoperto di non essere più appassionata alla cultura della sinistra. Lo racconta la stessa "Première dame" in un'intervista al quotidiano Le Parisien: "Facevo parte di una comunità di artisti - spiega Carlà - eravamo bobo, di sinistra, ma a quell'epoca votavo in Italia. In Francia non ho mai votato per la sinistra e non è adesso che comincerò a farlo. Non mi sento più di sinistra". "SOCIALISTI COME LE PEN" - La delusione per la moglie del Presidente è nata osservando "certi fatti, certi commenti, in particolare dopo il caso Polanski-Mitterand" (il riferimento, in questo caso, è a Frederic Mitterand, ministro della cultura nipote dell'ex Presidente, che aveva sostenuto il regista dopo l'arresto di quest'ultimo, in Svizzera su mandato internazionale delle autorità Usa, con l'accusa di stupro nei confronti di una minorenne). La Bruni, infatti, ricorda di aver sentito commenti pressoché uguali dai socialisti e dagli esponenti del Fronte Nazionale di Jean-Marie Le Pen: "Una cosa che mi ha provocato uno choc", dice la signora Sarko. "SUPPORTO (SOLO MORALE) A NICHOLAS" - Nonostante l'opinione non positiva della politica, però, Carlà assicura che non farà mai mancare il proprio supporto morale al marito, anche in occasione delle prossime elezioni presidenziali, semmai Nicholas dovesse ricandidarsi: "Non parteciperò alla campagna elettorale, soprattutto quando mio marito non la sta ancora facendo. Sta a lui decidere cosa vuole fare nel 2012, ma ovviamente sarò al suo fianco". "FIERA DI RAPPRESENTARE LA FRANCIA" - Nonostante le sue chiare e argomentate idee politiche, però, prende le distanze da questo mondo: "La politica rimane un mondo difficile. Non sarà mai il mio mestiere e non lo farò mai. Trovo coraggiosi quelli che lo fanno e li ammiro, ma è come la boxe. Non ho nè le ossa, nè i denti adatti, la politica è a volte violenta". Lei, nata nell'italianissima Torino, si dice fiera di "rappresentare la Francia all'estero" perché "lavorare per la gente di questo Paese è un onore".