Mafia, Spatuzza: "Chiedo perdono per stragi '93"
Il pentito in Aula ricorda l'attentato ai Georgofili e ripete il teorema: "Berlusconi e Dell'Utri referenti di Cosa Nostra"
Gaspare Spatuzza conferma tutto, anche i particolari più deliranti. Il pentito di Cosa Nostra questa mattina ha deposto per circa 3 ore nell'aula bunker di Firenze, dove questa mattina si sta celebrando il processo sulle stragi del '93 a carico del boss mafioso Francesco Tagliavia. Prima ha chiesto "perdono" ai parenti delle vittime per aver partecipato all'attentato. Quindi ha ricordato un episodio tutto da verificare. Secondo la sua testimonianza, il boss Giuseppe Graviano avrebbe menzionato Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri a proposito dell'attentato, in un incontro avuto con lo stesso Spatuzza a Campofelice: "Ci incontriamo - racconta riferendosi a Graviano -, lui era gioioso, mi disse che avevamo ottenuto tutto grazie alla serietà di queste persone che non erano come quei quattro socialisti che ci avevano venduto nel 1988. Lui menziona nello specifico la persona di Berlusconi. Io gli dissi se era la persona di Canale 5 e lui me lo confermò e mi disse che c'era anche un suo compaesano, Marcello Dell'Utri". Rivelazioni che coinvolgono gli aspetti organizzativi dell'attentato a Firenze ("L'obiettivo iniziale" era diverso da quello che è stato poi colpito, un "monumento importante" ma "non so quale") e quello mancato allo stadio Olimpico di Roma del 1994 (le stragi del biennio '93-'94 dovevano procurare "benefici per i carcerati"), la strategia di Cosa Nostra (dopo i Georgofili Tagliavia avrebbe mandato a dire a Graviano di fermare le stragi) ma soprattutto la politica. Tagliavia "l'ho visto per la prima volta nell'86-87, periodo in cui eravamo partecipi per spingere il Partito socialista". E ancora, ecco ripetuto il 'teorema Forza Italia': "Graviano ci disse che avevamo il paese nelle mani, con questa trattativa con Berlusconi e Dell'Utri", una "cosa in piedi, da cui avremmo avuto benefici".