Montalto, 8 rinvii a giudizio per stupro di gruppo
Nel 2007 la violenza contro una 15enne: sindaco e compaesani solidarizzarono con le famiglie dei ragazzi
Aveva destato molto scalpore il caso della 15enne stuprata a Montalto di Castro, vicino Viterbo, nella notte tra il 31 marzo e il 1° aprile 2007. Ora il Gup del Tribunale dei minori di Roma ha deciso di rinviare a giudizio otto ragazzi, accusati di stupro di gruppo ai danni della ragazzina residente nella vicina Tarquinia. La prima udienza del processo si terrà il 23 giugno prossimo: i familiari dell'adolescente, che denunciò la violenza avvenuta durante una festa di compleanno, si costituiranno parte civile insieme ad alcune associazioni. LA "MESSA IN PROVA" - I giovani, ora tutti maggiorenni, in un primo momento furono sottoposti alla cosiddetta "messa in prova" per 28 mesi, una norma che prevede la sospensione del processo e l'affidamento ai servizi sociali dei minori responsabili di gravi reati. Alla fine del periodo di osservazione, se l'esito è giudicato positivo il reato viene dichiarato estinto, ma in questo caso il beneficio fu revocato dopo pochi mesi perché l'ambiente in cui vivevano i ragazzi non venne ritenuto idoneo al ravvedimento. In particolare, la prova fu sospesa in seguito a una televisione televisiva in cui tutti i partecipanti, concittadini dei ragazzi, solidarizzarono cno gli imputati e insultarono la vittima. IL SINDACO PAGO' LE SPESE LEGALI AI RAGAZZI - In precedenza, decine di donne avevano indetto una manifestazione di piazza in difesa del sindaco di Montalto Salvatore Carai finito nella bufera per aver anticipato alle famiglie dei giovani le spese legali, circa 6mila euro. La Corte dei Conti, nello scorso aprile, aveva condannato Carai a risarcire circa 15mila euro alle casse comunali.