Sbarchi, Maroni: "Un problema di tutta Europa"
Immigrazione, il ministro: "Seve accordo con Tunisia, come con Libia. La Ue non stia ferma"
Gli sbarchi in corso dalla Tunisia non sono gestibili attraverso "respingimenti". Lo ha ribadito il ministro dell'Interno Roberto Maroni, arrivato questa mattina a Catania dopo un sopralluogo al nuovo 'villaggio della solidarietà' di Sigonella, che potrà ospitare fino a 1.800 dei 5.337 migranti tunisini sbarcati negli ultimi giorni a Lampedusa. "I cosidetti respingimenti - ha detto Maroni - sono possibili solo con la collaborazione con le autorità del paese da cui provengono gli immigrati. Questo - ha continuato - ha funzionato con la Libia, ma non sta funzionando con la Tunisia". PROBLEMA EUROPEO - Il problema, in ogni caso, non è solo italiano. "L'Europa non può rimanere indifferente - è l'appello del ministro -, prenda una posizione forte e decisa sul piano politico. Non è una questione soltanto di ordine pubblico e non riguarda solo i ministri dell'Interno ma i capi di Stato". Anche perché, ricorda Maroni, "il terremoto istituzionale che si è verificato in Egitto potrebbe provocare ingenti flussi di immigrazione". DIALOGO ALL'ESTERO - Maroni ha comunque assicurato che il governo sta agendo sul fronte internazionale. Mentre infatti il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha chiesto "una riunione immediata del Consiglio europeo per dare all'Ue una strategia sull'immigrazione", Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha parlato con il capo del governo tunisino "per collaborare con le autorità tunisine per arginare alla fonte il fenomeno delle partenze". "NESSSUNA POLEMICA CON MALMSTORM" - L'inquilino del Viminale è tornato sulle polemiche scoppiate fra Italia e Ue delle ultime ore : "Le mie critiche non erano rivolte al commissario Malmstrom, che è stato l'unico che si è fatto sentire e si è mosso. Mi dispiace per la polemica, ma la mia critica non era rivolta a lei, ma alla Commissione Ue nel suo insieme che, finora, non ha detto una parola forte".