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Il 17 marzo tutti a casa. Il Carroccio non ci sta: "Folle"

Italia 150, Napolitano: "Papa partecipa a festa". Carroccio: "Assurdo non lavorare in tempo di crisi"

domenico d'alessandro
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La decisione è ufficiale: il 17 marzo sarà Festa nazionale. Lo ha stabilito il Consiglio dei Ministri. Vengono quindi rispedite al mittente tutte le polemiche nate dalle dichiarazioni di alcuni esponenti della Lega Nord e della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che chiedevano di non chiudere le fabbriche e gli uffici nella giornata dell'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha spiegato che il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che stabilisce la festa nazionale del 17 marzo "a tutti gli effetti civili". La Russa afferma che "per la festa del 4 novembre non cambierà nulla". CALDEROLI: "DL INCOSTITUZIONALE" - Annunciando la decisione presa in Consiglio dei Ministri, La Russa ha affermato che due Ministri non erano d'accordo: sono i leghisti Umberto Bossi e Roberto Calderoli. Secondo quest'ultimo, "fare un decreto legge per istituire la festività del 17 marzo, un decreto legge privo di copertura (traslare come copertura gli effetti del 4 di novembre, infatti, rappresenta soltanto un pannicello caldo e non a casa mancava la relazione tecnica obbligatoria prevista dalla legge di contabilità), in un Paese che ha il primo debito pubblico europeo e il terzo a livello mondiale e in più farlo in un momento di crisi economica internazionale è pura follia. Ed è anche incostituzionale". Calderoli conferma la sua contrarietà a questa decisione "sia per il costo diretto che è insito in una festività con effetti civili che per quello indiretto, che proverrà dallo stimolo di allungare la festività in un ponte da giovedì fino a domenica. Se vogliamo rilanciare davvero il Pil di questo Paese con il decreto legge di oggi - conclude il ministro leghista - abbiamo fatto l'esatto contrario". LA RUSSA: "NESSUNA FRATTURA" - A spegnere subito il fuoco delle polemiche ci ha provato proprio La Russa, spiegando che "non c'è nessuna frattura o rottura con la Lega, ma soltanto una diversità di opinioni. Chiediamo a tutti rispetto, ma non obbligheremo nessuno a festeggiare", ha proseguito. "Ho parlato con Bossi, dopo il cdm e gli ho detto che dove il federalismo è più forte, più forte è la spinta nazionale. Le due cose possono e devono andare di pari passo: così come sono un convinto assertore del federalsimo solidale, non capisco che ostacoli culturali possano esserci a far procedere di pari passo federalismo e identità nazionale", ha concluso. COSI' IL PDL - Repliche a Calderoli sono arrivate anche da altri componenti del Pdl. Per prima il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, che ha spiegato: "C'è molta soddisfazione per gli effetti positivi che la festa del 17 marzo porterà al settore del turismo. Ci sono diverse festività che cadono nei weekend e nel lunedì, quindi questa festa sarà un'occasione per viaggi in Italia e compenserà l'assenza di altri ponti".  Secondo Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, in CdM "si è cercata la convergenza e trovata una soluzione che potesse unire e non dividere e, soprattutto, senza rischiare di configurare il 17 marzo come una celebrazione di Serie B". Quindi il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che spiega come celebrare il 17 marzo sia "neutrale da un punto di vista economico", poiché il 2011 è "un anno positivo dal punto di vista dei giorni lavorati". Infine, sia la Meloni sia La Russa (presente ieri sera all'Ariston) hanno ringraziato Roberto Benigni per il suo intervento al Festival di Sanremo sull'inno di Mameli. IL PAPA PARTECIPA ALLE CELEBRAZIONI - Nella serata di venerdì, in chiusura di una gioranta piena di polemiche, a stemperare la tensione ci ha provato la Santa Sede, da cui è arrivato l'annuncio: il Papa parteciperà alle celebrazioni per il 150° dell'Unità d'Italia. Al termine di un incontro a palazzo Borromeo, dove si celebrava l'anniversario della firma dei Patti Lateranensi, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sottolineato: "C'è un clima di cordialità" nelle relazioni tra Italia e Vaticano. "E' stato molto importante", ha continuato, "l'impegno ribadito da Bertone e Bagnasco per la partecipazione della Chiesa e anche in qualche forma del Pontefice alle celebrazioni" del 17 marzo.

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