Mediaset, Berruti condannato a due anni e 10 mesi
Il deputato Pdl accusato di riciclaggio di presunti fondi neri per la compravendita di diritti tv
Il deputato del Popolo della libertà Massimo Maria Berruti è stato condannato a due anni e dieci mesi nell'ambito del processo Mediaset. Berruti è imputato in un processo stralcio sulla creazione di presunti fondi neri nell'ambito della compravendita di diritti tv da parte di Mediaset. Per l'ex consulente Fininvest il procuratore generale Laura Bertolè Viale aveva chiesto tre anni di reclusione e seimila euro di multa. IL PRELIEVO - Il dibattimento in cui è coinvolto Berruti è nato da uno stralcio del procedimento principale sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv di Mediaset - nei quali è coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, indagato per frode fiscale - che riprenderà lunedì prossimo. La prova principale nelle mani dell'accusa è il prelievo di 484mila franchi svizzeri effettuato da Berruti nel 1995 dal conto Yasram della banca Sbs di Lugano. POSSIBILE PRESCRIZIONE - "La Corte d'appello non ha stabilito pene accessorie. Se la Cassazione accoglierà il nostro ricorso, le accuse saranno prescritte": lo ha detto Giorgio Perroni, legale di Berruti, facendo riferimento al rischio che il tribunale potesse stabilire l'interdizione dai pubblici uffici per il suo assistito che, quindi, sarebbe stato costretto a dimettersi dalla carica di parlamentare del Pdl. Ma l'interdizione scatta soltanto quando la pena è almeno di 3 anni di reclusione. In linea teorica, domenica 27 febbraio scatta la prescrizione per l'accusa mossa a Berruti. Tuttavia, se la Corte di Cassazione decidesse di dichiarare inammissibile il ricorso della difesa di Berruti, la sentenza di condanna passerà in giudicato. VERSO RICORSO IN CASSAZIONE - "Berruti doveva essere assolto, ci abbiamo creduto, ma la Corte ha fatto altre valutazioni": aggiunge l'avvocato Perroni. Il legale dice di prendere atto che non ci sono pene accessorie e, di conseguenza, Berruti potrà conservare il suo seggio da deputato. "Ma - spiega - non ritengo una mediazione la pena più bassa rispetto alle richieste del pm, anche se per ogni altra valutazione dovrò leggere la motivazione e poi ricorrere in Cassazione".