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150mila euro per Bucchino (Pd): "Non mi vendo"

La denuncia del deputato: "Proposta indecente per passare coi Responsabili, ma io ho rifiutato"

domenico d'alessandro
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Centocinquanta mila euro e la certezza di essere rieletto: questa l'offerta proposta a Gino Bucchino, deputato del Partito democratico, per fare il "grande salto" nei Responsabili. Ma soprattutto, per passare a tutti gli effetti da "contrario" a "favorevole" al Governo. La denuncia giunge dallo stesso Bucchino, che ha organizzato una apposita conferenza stampa per rendere pubblica la "proposta incedente". Circa 22 giorni fa, ha detto il deputato eletto nella circoscrizione America settentrionale e centrale, militante nel Pci sin dalla gioventù, "qualcuno" - presentatosi come esponente di Rifondazione socialista - lo ha chiamato per passare nel gruppo dei Responsabili. Motivazione ufficiale: la necessità di avere nel nuovo gruppo una componente di sinistra. In realtà, ha detto ai cronisti, il vero motivo altro non era che un allargamento della maggioranza. Una volta compresa la verità, ha detto il leale Bucchino, ha rispedito al mittente l'offerta. "GARANTISCE VERDINI" - L'ex comunista ha detto di essersi consultato con i suoi legali e di non aver sporto denuncia pubblica immediata a causa di un improvviso lutto in famiglia che gli ha impedito di parlare subito con i giornalisti. Ovviamente il deputato ha poi aggiunto di non avere prove concrete in mano, ma si è detto disponibile a consegnare agli inquirenti i riscontri di telefonate ed sms inviati e ricevuti. E nei messaggi, ha spiegato Bucchino, dall'altra parte del telefono il misterioso offerente gli ha fatto il nome di Denis Verdini. Come garanzia dell'attendibilità della proposta. MA DENIS: "NON SO CHI SIA" - Il coordinatore del Pdl ha subito smentito: "Ancora una volta si cerca di trasformare quello che dal 14 dicembre scorso è un problema politico per l'opposizione in un inesistente caso di compravendita di parlamentari. Prima ha tentato Fini - afferma Verdini - seguito a ruota dalla sinistra, oggi l'on. Gino Bucchino, cui ha subito fatto seguito Casini. Ebbene: io non so chi sia l'on. Bucchino, non so quindi chi possa averlo contattato e avvicinato a mio nome. Di certo la notizia di denaro offerto in cambio di adesioni a gruppi che sostengono la maggioranza di governo è totalmente destituita di fondamento. E avverto fin d'ora - conclude - che denuncerò chiunque propaghi certe menzogne". "Non si capisce chi si sia rivolto a Bucchino e per conto di chi. Mi sembra una vicenda costruita ad arte, una cosa un po' controversa", ha commentato il vicepresidente vicario dei deputati del Pdl Massimo Corsaro.

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