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19 sparizioni al giorno. 4 persone mai più trovate

A Milano presentata la 'Banca dati' di chi svanisce nel nulla e dei corpi non identificati (oggi circa 800)

Andrea Tempestini
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Tra luglio e settembre del 2010, in Italia, sono scomparse 1.779 persone. Ne sono state ritrovate 1.434, mentre di 345 si sono perse le tracce. Praticamente ogni giorno sono 19 i soggetti che spariscono e poco meno di 4 non vengono più trovati, nemmeno morti. E' quanto emerge dalla Banca dati per persone scomparse e cadaveri non identificati, la prima in Europa, istituita un anno fa dal Ministero dell'Interno per permettere di identificare i cadaveri sconosciuti, presentata martedì mattina in Comune a Milano. Quasi la metà delle persone scomparse nel terzo trimestre dello scorso anno ha meno di 18 anni: 766 in totale, di cui 214 sparite nel nulla. "Molti - spiega Gabriele Schiavini, presidente dell'associazione Penelope Regione Lombardia - fuggono dagli istituti minorili, altri per problemi in famiglia. Purtroppo in Italia siamo ancora in attesa di una legge sulle persone scomparse, che giace da tre legislature sull'uscio della commissione Affari Istituzionali in Senato". La finalità della banca dati delle persone scomparse è di permettere l'identificazione dei tanti cadaveri senza nome che vengono trovati ogni giorno: negli obitori italiani ce ne sono circa 800, ma si tratta di una sottostima in quanto molti altri vengono sepolti come "persone sconosciute". "Il primo grande passo - spiega Cristina Cattaneo, direttrice di Labanof (ente dell'Università degli Studi di Milano) e medico legale incaricata di effettuare l'autopsia sul corpo di Yara Gambirasio - è stato fatto. Ora bisogna che tutti si rimbocchino le maniche per lavorare affinché la banca si perfezioni e funzioni. Per prima cosa bisogna coordinarsi tra medici legali, che hanno un ruolo cardine nella gestione dei cadaveri senza identità, in strettissima collaborazione con le procure, i Comuni e le forze dell'ordine. E' una strada in salita, ma possiamo farcela nella consapevolezza che siamo i primi in Europa a percorrerla".

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