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Siria, duri scontri in moschea: sono 15 le vittime

Alta tensione in Medio Oriente. Morti nello scontro tra manifestanti e forze di sicurezza a Daraa. Richesta Onu: "Aprire un'inchiesta"

Privitera Andrea
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Almeno 15 manifestanti sono stati uccisi a Daraa, nel sud della Siria, nel corso degli scontri con le forze dell'ordine registrati nella sola giornata di oggi. Lo riferisce la tv satellitare al-Arabiya. Almeno altre 12 persone hanno perso la vita nei giorni scorsi. In sei sono morti stamattina durante l'attacco lanciato dalle forze di sicurezza contro la moschea di al-Omari, utilizzata dai dimostranti come rifugio. L'operazione è iniziata poco dopo mezzanotte ed è durata almeno tre ore. Fino al pomeriggio nella città sono stati avvertiti degli spari e un giornalista di Associated Press ha sentito raffiche di arma da fuoco semi-automatica arrivare dal vecchio quartiere. ASSALTO ALLA MOSCHEA - La tv di Stato siriana ha negato che le forze di sicurezza abbiano attaccato la moschea e ha riferito che una "banda armata" aveva attaccato un'ambulanza provocando la morte di quattro persone: un medico, un paramedico, l'autista del mezzo e un poliziotto. Al tempo stesso però la televisione ha mostrato riprese di armi, Ak47, granate, munizioni e soldi che sarebbero stati sequestrati dentro l'edificio. In un video pubblicato su Facebook da attivisti si vede una strada vuota vicino alla moschea di al-Omari e si sentono spari. Non è stato possibile confermare l'autenticità del filmato. I collegamenti di telefonia cellulare a Daraa non funzionano e in tutta la città sono stati allestiti dei posti di blocco. Soldati in uniforme, agenti di sicurezza in borghese e poliziotti delle unità antiterroristiche pattugliano le strade. LE REAZIONI - Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha condannato la violenza delle forze di sicurezza siriane: il diplomatico sudcoreano ha quindi invitato il governo di Damasco ad aprire "un'inchiesta trasparente sulle violenze. Il governo siriano - ha aggiunto - ha l'obbligo di difendere i civili e la responsabilità di ascoltare le legittime aspirazione della sua gente attraverso il dialogo e le riforme". Secondo testimoni locali, 15 manifestanti hanno perso la vita oggi a Daraa nel corso degli scontri con le forze dell'ordine. Preoccupazione anche dagli Stati uniti: Mark Toner, il protavoce del Dipartimento di Stato, ha detto che gli Usa sono "allarmati" per la situazione.

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