Mediatrade al 4 aprile. Cav: "Sono pronto, tutto ok"
Slitta udienza del processo. Silvio a Belpietro: "Accuse ridicole, sono il più imputato della storia. Il comunismo non si è mai arreso" / VIDEO
Pochi minuti in Tribunale, giusto il tempo per concordare con i giudici e i pm milanesi il rinvio dell'udienza preliminare al prossimo 4 aprile. Silvio Berlusconi torna in Aula per il processo Mediatrade sui diritti tv, dove il premier è imputato per frode fiscale e appropriazione indebita, ma l'apparizione davanti al gup Maria Vicidomini (cui il Cavaliere non ha reso nessuna dichiarazione, limitandosi ad ascoltare) è stata soprattutto l'occasione per incontrare i suoi sostenitori. Stabilite le prossime udienze (oltre al 4 aprile, anche 2 e 30 maggio), Berlusconi è uscito e si è fermato al gazebo dei sostenitori Pdl a Porta Vittoria: "Tutto bene - ha detto loro - mi sto preparando per il 4 aprile". Alla domanda se pensa che la vicenda Ruby possa danneggiarlo, ha risposto: "Questo è un altro processo". L'ARRIVO IN TRIBUNALE - Arrivato poco prima delle 10 al Palazzo di Giustizia di Milano, Berlusconi ha trovato ad attenderlo un gruppo di simpatizzanti. Cori, applausi e qualche bandiera del Pdl, e un cartello con scritto "Silvio devi resistere". A guidare il manipoli il senatore Mario Mantovani, coordinatore del Pdl Lombardia: "Mi ha detto che il premier era sereno, tranquillo, ed effettivamente l'ho visto molto sereno e molto tranquillo - ha confidato ai giornalisti l'onorovole Mantovani -. Abbiamo chiuso 28 processi su 31 e lui ce la farà anche questa volta. C'è una certa parte della magistratura che cerca di metterlo in difficoltà, ma lui supererà anche questa". "Contro di me accuse ridicole e infondate". Guarda il video di Berlusconi su LiberoTv. L'INTERVISTA - "Contro di me accuse ridicole e infondate". Così il premier Silvio Berlusconi commenta il processo Mediatrade che tra poche ore a Milano lo vedrà tornare in aula con l'accusa di frode fiscale e appropriazione indebita. Intervistato dal direttore di Libero Maurizio Belpietro a La telefonata su Canale 5, il presidente del Consiglio ha ribadito come "nella mia azienda non mi sia mai occupato di diritti televisivi e che dal gennaio 1994, entrato in politica, mi sia allontanato dalle mie aziende". "E' un modo per continuare a tenere sotto la spada di Damocle l'ostacolo che la sinistra ha nella conquista del potere - ha continuato Berlusconi parlando delle iniziative giudiziarie nei suoi confronti -. Il comunismo non si è mai arreso e non è mai cambiato e usa il codice penale come strumento di lotta ideologica e una parte politicizzata della magistratura per eliminare un avversario vittorioso alle elezioni". Per "l'uomo più imputato della storia", come si è definito il premier ricordando le "2.564 le udienze contro di me e il mio gruppo" quella di oggi alle 10 in Tribunale sarà un'udienza puramente tecnica, per stabilire la calendarizzazione delle successive tappe del processo. Il processo Mediatrade è "il venticinquesimo contro di me, negli altri sono sempre stato assolto". "Io - spiega Berlusconi - questo Frank Agrama l'ho conosciuto negli anni Ottanta e poi non l'ho più visto". Agrama è l'imprenditore italo-americano che secondo l'accusa avrebbe fatto da prestanome proprio a Berlusconi. "Non avrei avuto nessun interesse a pagare tangenti se fossi stato socio di Agrama", ha ribadito il capo del governo.