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Favara, Procura indaga il sindaco, lui si dimette

Notificati altri 10 avvisi di rinvio a giudizio: "Con regolari controlli evitabile la morte delle sorelline Bellavia"

domenico d'alessandro
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La Procura della Repubblica di Agrigento ha chiesto di aprire l'inchiesta sul crollo della casa di Favara, in cui morirono due ragazzine. Undici persone sono state iscritte nel registro degli indagati: i carabinieri hanno notificato loro le accuse di disastro colposo e omicidio colposo. Gli avvisi, che preludono alla richiesta di rinvio a giudizio, sono per il sindaco di Favara, Domenico Russello, due suoi predecessori Carmelo Vetro e Lorenzo Airò, il proprietario ed il possessore dell'immobile Rosalia Presti e Antonio Noto, ed i sei dirigenti ed ex dirigenti dell'Utc di Favara Giacomo Sorce, Sebastiano Dispenza, Pasquale Amato, Alberto Avenia, Antonio Grova e Vincenzo Arnone. L'inchiesta è condotta dai sostituti procuratore Giacomo Forte e Lucia Brescia, coordinati dal procuratore Renato Di Natale e dall'aggiunto Ignazio Fonzo. Il sindaco Russello, appresa la notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati, si è dimesso dalla carica. "Dimostrerò in tribunale - ha detto l'ex primo cittadino - che non ho alcuna responsabilità per quel crollo". Il 23 gennaio 2010 in via del Carmine, nel paese vicino Agrigento, Chiara e Marianna Bellavia persero la vita nel crollo della loro abitazione. La vicenda provocò un'ondata di indignazione in tutto il Paese. Nell'inchiesta, secondo l'accusa, il crollo si poteva evitare se gli indagati avessero messo in atto i controlli e le verifiche necessarie per constatare l'agibilità dell'immobile, cosa che avrebbe certamente portato a un immediato ordine di sgombero.

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