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Piscitelli tenta il suicidio, depresso per le inchieste

L'imprenditore, noto per aver riso alle spalle degli aquilani terremotati, era indagato per corruzione per il G8 Maddalena

Federica Lazzarini
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E' già tornato a casa, dopo un breve ricovero all'ospedale Santo Spirito di Roma, l'imprenditore napoletano Francesco Maria De Vito Piscicelli che venerdì 31 marzo ha tentato il suicido ingerendo dei barbiturici. De Vito era divenuto particolarmente noto all'opinione pubblica dopo essere stato intercettato mentre rideva della sorte dei terremotati de L'Aquila: "Poveri loro, ma per noi è un affare". L'intervento tempestivo dei medici, allertati da uno stretto familiare del costruttore preoccupato perchè questi per tutta la giornata non aveva dato notizie di sè, ha evitato il peggio.  Imputato per concorso in corruzione del processo romano per l'appalto della scuola Marescialli di Firenze nell'ambito dei lavori per il G8 della Maddalena, Piscicelli quando era sotto inchiesta a Firenze aveva ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute. Già in quella occasione il consulente della difesa evidenziò che Piscicelli, alle prese con seri disturbi di natura infiammatori all'apparato digerente, soffriva di crisi depressive con rischio di manifestazioni tendenti al suicidio. Chi lo ha seguito nelle sue recentissime vicissitudini giudiziarie è convinto che i procedimenti penali abbiano avuto un peso decisivo sull'umore dell'imprenditore.

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