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Costa d'Avorio, battaglia nella capitale

Violenti scontri ad Abidjan tra i sostenitori del presidente destiuito e quello riconosciuto dalla comunità internazionale

Andrea Tempestini
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Il vento di rivolta si abbatte sulla Costa d'Avorio, dove la guerriglia si sviluppa attorno ai palazzi del potere. Venerdì mattina si vedeva una colonna di fumo levarsi nei pressi dell'edificio presidenziale del Paese, nel cuore della citta ad Abidjan, dove si infittiscono gli scontri tra i sostenitori del presidente destiuito, Laurent Gbagbo, e quello che è stato riconosciuto dalla comunità internazionale, Alassane Ouattara. Secondo le testimonianze giunte dalla Costa d'Avorio, il fumo sarebbe apparso dopo una forte esplosione. Altre testimonianze riferiscono di molteplici colpi d'arma da fuoco e di raffiche di fucili automatici. Gbagbo, attraverso un portavoce, ha poi chiarito le sue intenzioni: non ha la minima intenzione né di arrendersi né di abdicare. Secondo il presidente uscente, quello in corso è un vero e proprio "colpo di stato" architettato da Ouattara, il suo rivale numero uno. La città, in un clime di tensione crescente, è stata sottoposta a misure di sicurezza sempre più rigide: il coprifuoco proseguirà fino a domenica e le frontiere sono state chiuse. Gli scontri proseguono da giovedì sera. Nonostante il proclama di Gbago, fonti diplomatiche occidentali si dicono sicure del fatto che il regime del presidente uscente sia al crepuscolo: la battaglia finale potrebbe cominciare nelle prossime ore.

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