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Di Pietro: 'Lanciare monetine sul Pdl che va in piazza'

Tonino all'Unità batte il record di insulti: "Il popolo si farà sentire. Berlusconi venditore di tappeti. Parlamento corrotto"

Andrea Tempestini
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Dopo la violenza verbale sgorgata copiosamente, alla Camera, dalla bocca di Antonio Di Pietro, il leader dell'Idv prosegue nella sua crociata contro Berlusconi e governo, alzando sempre più il livello dello scontro. "Il ministro Alfano vuole andare in piazza?", si chiede il pasdaran Tonino. "Lo sfido, ci vada pure. Se escono dalla piazza mediatica, che controllano, e vanno in quella vera, il popolo li prende a monetine". "VENDITORE DI TAPPETI" - E poi, di seguito, la consueta sfilza di insulti e improperi. "Berlusconi è un venditore di tappeti, e la gente prima o poi se ne accorge". Quindi il populismo su l'Aquila ("come mai non ci va più?) e su Lampedusa, dove "tra un po' sara lo stesso (per l'isola, ndr), dove ha promesso il Nobel e i Casinò. Ormai siamo alla resa dei conti...". Di Pietro, intervistato dal quotidiano l'Unità, sostiene che se le leggi della maggioranza sulla giustizia proseguissero nel loro iter, "visto che non hanno una maggioranza qualificata si arriverà al referendum costituzionale, e lì ci divertiamo". ELEZIONI - Poi si parla di elezioni, eventulalità per la quale Tonino sarebbe "felicissimo, ma non ne vedo le condizioni". Il problema - per Di Pietro - non è il fatto che alla Camera ci sia una solida maggioranza, ma che "il premier sta a Palazzo Chigi per garantirsi l'immunità, e non si dimetterà mai". Poi nuova tranche di veleno: "Questo parlamento non lo sfiducerà mai, perché, alla bisogna, c'è sempre qualcuno disposto a vendersi". Secondo l'ultrà dell'Idv, l'unica possibilità per le opposizioni è quella di puntare sui referendum. "Solo se gli italiani bocceranno il nucleare e soprattutto il legittimo impedimento", conclude Di Pietro, "il Quirinale potrebbe valutare che questo governo non ha più una maggioranza e mandarci alle urne".

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