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Bossi ci riprova: "Clandestini, ora tutti a casa"

Immigrazione, Frattini a Napolitano: "Non si scherza né con Ue né con Italia. Maroni, tenga nervi saldi". Barroso: "Problema condiviso"

Rosa Sirico
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"Non si scherza sull'Europa, ma nemmeno sull'interesse nazionale". Il ministro degli Esteri Franco Frattini commenta così l'ammonimento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a evitare tendenze 'separatiste' dall'Unione Europea in risposta all'emergenza immigrazione. L'Europa "è e sarà per noi una grande opportunità", ha ribadito Frattini, in Lussemburgo per la riunione dei ministri degli Esteri dei 27 Paesi membri dell'Ue. Quindi un consiglio al ministro degli Interni Roberto Maroni, che ieri si era chiesto se avesse ancora senso per l'Italia rimanere nell'Unione: "Ha espresso la sua forte delusione in un momento di delusione, di ira, di rabbia, che possiamo comprendere ma bisogna avere i nervi saldi". Quindi avanti con l'Unione, anche perché "l'Italia senza l'Europa sarebbe non solo talmente piccola da essere insignificante ma non in in grado di affrontare le grandi sfide". Dello stesso tenore i commenti del leader del Carroccio, Umberto Bossi, che spiega: "L'Italia deve uscire dalla Ue? No, no. Maroni era arrabbiato". Poi il Senatùr non si esime da una punzecchiatura a Bruxelles: "L'Europa dovrebbe fare un sacco di cose e invece non fa niente. Dovrebbe fare quello che stiamo facendo noi, mandare le navi a pattugiare". Quindi la Ue è un problema? "Sì - risponde Bossi - ma noi andiamo avanti per la nostra strad, come abbiamo sempre fatto". Quindi l'ultima battuta rilasciata ai cronisti della Camera: secondo Bossi, i clandestini "dobbiamo mandarli a casa tutti". SENZA FORZA - Da Bruxelle Frattini sottolinea quello che, a suo parere, è il probelma nel Vecchio Continente: la mancanza di coesione all'interno dell'Unione. Quindi "non è questione di dialogare" con l'Europa, chiarisce il ministro, ma "di chiederci se dopo il trattato di Lisbona l'Europa è un'Europa politica o non lo è". Sull'immigrazione, la risposta di Frattini è secca: "In questa vicenda non lo è stata". Un esempio: "Noi abbiamo negoziato con la Tunisia a livello bilaterale. Se il Trattato di Lisbona fosse stato davvero applicato, quel negoziato sarebbe stato europeo. Ma non è stato così". Oggi il presidente della Commissione Ue Barroso è a Tunisi proprio per affrontare il tema della partenza di barconi verso l'Italia. Barroso ha assicurato che con le autorità tunisine terrà la stessa posizione di Berlusconi, Frattini e Maroni: "L'immigrazione deve essere vista come una sfida comune, una responsabilità condivisa". ha detto il presidente di Commissione al termine del suo incontro a Tunisi col premier tunisino Beji Caied Essebsi. "La missione di Barroso - auspica il titolare della Farnesina - è un passo importante per riprendere in mano, come Europa, il bandolo di questa matassa. Abbiamo messo un primo riparo - ha detto Frattini a proposito dello sbarco di 30mila migranti e degli accordi bilaterali con Tunisi -. Oggi dobbiamo gestirne le conseguenze". LA DELUSIONE DI MARONI - "La vicenda di ieri mi ha lasciato molto deluso". E' lo stesso Maroni a tornare sul tentativo fallito di mediare con l'Ue sulla gestione dell'emergenza immigrati. Un episodio che lascia solo amarezza al ministro leghista. Il riferimento è alla bocciatura, da parte dell'Europa, all'idea di attivare la direttiva 55 del 2001, che riguarda la protezione temporanea per i profughi dai paesi del Nord Africa. Una soluzione, questa, proposta dal nostro governo e da quello di Malta per ridurre il flusso di arrivi e permanenze. L'idea ha trovato la ferma opposizione di Francia e Germania prima, e di tutta l' Ue poi. A Bruxelles l'attivazione della normativa è apparsa  "prematura". "Non ci sono novità, spero nell'azione del presidente della Commissione Barroso oggi (martedì, ndr) a Tunisi", ha aggiunto Maroni. "Mi auguro e spero che la visita del commissario Barroso possa aiutare l'Italia".  A colloquio con il premier Berlusconi, il presidente della Commissione ha ribadito la volontà di trovare un accordo con l'Italia, hanno riferito fonti governative.  TRASFERIMENTI A LAMPEDUSA - Lampedusa si svuota. Dopo le proteste di lunedì - culminate nell'incendio appiccato nel centro di prima accoglienza - proseguono le operazioni di trasferimento degli immigrati. Ottocento tunisini sono già stati imbarcati a bordo della nave Excelsior. Nella struttura di contrada Imbriacola, restano ormai poco più di 100 persone, e in parte saranno rimpatriati già in giornata con due voli diretti a Tunisi.

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