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Costa d'Avorio, Sarkò richiama l'esercito

Con l'arresto dell'ex presidente Gbagbo, i francesi se ne vanno. Ma nel Paese è ancora caos

Rosa Sirico
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Con l'arresto Laurent Gbagbo, la Francia ritira le truppe dalla Costa d'Avorio. Il primo ministro francese, Francois Fillon, ha annunciato il dietrofront delle forze militari d'Oltralpe, stanziate nell'ex colonia dal 2002, "ora che sarà instaurata la democrazia". Si tratta di circa 1.700 soldati impegnati nella cosiddetta operazione Licorne. Lo sgombero avverrà "non appena la sicurezza sarà sufficiente", ma nel Paese la situazione è tutt'altro che tranquilla e le fazioni opposte continuano a combattere.  AIUTI FINANZIARI - Il ministro delle Finanze Lagarde ha annunciato, inoltre, lo stanziamento di un pacchetto di aiuti alla Costa d'Avorio, per un valore complessivo di 400 milioni di euro.  Soldi, che serviranno a finanziarie l'assistenza alla popolazione civile, il ripristino della normalità ad Abidjan, la riattivazione dei servizi pubblici essenzialie e, infine, a far ripartire l'economia e permettere all'ex colonia di fare fronte ai pagamenti arretrati destinati alle istituzioni internazionali. NEL PAESE - Nonostante l'arresto dell'ex presidente Laurent Gbagbo, la situazione in Costa d'Avorio non è delle più tranquille. La portavoce dell'Onu Ravina Shamdasani ha dato notizia di un numero imprecisato di fedelissimi all'ex presidente Gbagbo finiti agli arresti. "Non è chiaro dove siano stati portati e come vengano trattati - ha detto Shamdasani, aggiungendo che  - lo staff per i diritti umani ad Abidjan sta indagando sugli arresti e sta monitorando la situazione". Colpi d'arma da fuoco, inoltre, sono stati avvertiti nel quartiere di Yopougon, nelle cui strade circolano ancora "giovani patrioti" armati,vicini Gbagbo. Così come nel quartiere di Abobo, roccaforte di Ouattara,invece, imperversa ancora il cosiddetto commando invisibile. Anche ad Abidjan continuano gli scontri fra i civili. Violente esplosioni e raffiche di mitragliatrici pesanti sono tornate a risuonare nelle due principali roccheforti di Gbagbo.   "Siamo di fronte a una situazione molto difficile, la città non è sotto il controllo nè delle forze di polizia nè della gendarmeria, per non parlare della confusione che regna nell'esercito - ha spiegato Boitini, vice-prefetto di polizia di Abidjan - Ci sono tante formazioni armate e miliziani sul terreno, ci vorrà tempo per far rientrare la situazione e io stesso non riesco a contattare molti commissariati".

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