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Dramma Scilipoti, vera 'munnizza' L'insulto continuo dei dipietristi

Ogni volta che viene nominato alla Camera si leva il coro. Però lui spiazza tutti: "Oggi il rifiuto è una risorsa"

Andrea Tempestini
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L'impegno parlamentare, secondo l'Idv, sta nel coro "Munnizza! Munnizza!" che, sistematicamente, si alza dai banchi della Camera assegnati ai dipietristi. Accade ogni volta che Domenico Scilipoti - ex fedelissimo di Tonino passato poi ai Responsabili - viene citato dalla presidenza di Montecitorio. Già, è peggio che allo stadio, dove i giocatori invisi alla tifoseria avversaria, per essere insultati, devono essersi cimentati in un brutto fallo, o almeno avere la palla tra i piedi. Perché si levino gli insulti, Scilipoti, nemmeno deve prendere la parola (gli improperi non sarebbero certo giustificati nemmeno in questo caso, però, si sa, alla Camera i brusii a coprire altrui discorsi sono fattispecie comune). Scilipoti fa spallucce. Ormai ci è abituato, sorride. La 'mente' che si cela dietro al coro - che significa, era intuibile, 'immondizia' in dialetto siciliano - è l'ultra Francesco Barbato, proprio quello che con un sacco di immondizia si presentò a Montecitorio. Proprio quello che finì all'ospedale dopo una deplorevole rissa con gli onorevoli del Pdl. Gli amici di Barbato, per nobilitare il coro con cui si dilettano nelle stanze della politica, ne mettono in evidenza la portata sociale. "Gli urliamo 'munnizza' perché lo capisca anche Scilipoti", che è di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, il Paesino dove si recò la troupe di Annozero per incalzare la madre dell'onorevole: i giornalisti di Michele Santoro volevano sapere se la vecchina condividesse le scelte politiche del figlio. Dopo i sorrisi di circostanza Scilipoti ha anche parlato. "Rosy Bindi avrebbe dovuto difendermi - ha spiegato -. Non tanto per prendere le difese di Domenico Scilipoti (l'ex dipietrista spesso parla di sé in terza persona, ndr), quanto per salvaguardare l'istituzione". L'esponente dei Responsabili si lascia andare, e si lamenta del sistematico attacco ricevuto dagli ex colleghi dell'Idv. "Rosy Bindi - che era presidente di turno alla Camera durante le votazioni sul processo breve - avrebbe dovuto intervenire. Avrebbe dovuto fermarli, anche perché Domenico Scilipoti (arieccoci, ndr) è intelligente e quindi non risponde, ma se fosse stata un'altra persona tutto sarebbe potuto degenerare anche in una rissa. E lei avrebbe dovuto avere la responsabilità di impedirla".  Ultima stoccata, infine, per i dipietristi. "Incolti e ignoranti", spiega, ché "non sanno che 'a munnizza, cioè il rifiuto, ormai è più che altro una risorsa, una ricchezza da sfruttare". Chapeau: Scilipoti tre, Di Pietro e compagni zero.

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