Bombe su Tripoli, ma Gheddafi sfila in automobile
Nato: "Avanti coi raid fino allo stop violenze. Evitare vittime civili". Francia e Regno Unito: "Alzare livello scontro"
La Nato proseguirà le operazioni militari in Libia "sino a quando tutte le violenze contro la popolazione civile saranno cessate". Questo l'impegno preso dai 28 alleati al Consiglio Esteri di Berlino, secondo quanto è stato riferito dal segretario generale del Patto Atlantico, Anders Fogh Rasmussen. Proprio dopo le dichiarazioni di Rasmussen, la Nato ha effettuato un nuovo attacco su Tripoli: è stato bombardato il settore di Bab Al Aziziya, dove si trova la residenza-bunker di Muammar Gheddafi. La tv Al Libiya ha parlato di "vittime civili", mentre alcuni testimoni oculari hanno sentito quattro esplosioni e hanno visto fumo nella parte sudest della città. Sono state udite anche le risposte dei missili di difesa anti-aerea. GHEDDAFI SFIDA LE BOMBE - Dopo il bombardamento su Tripoli, la tv libica ha trasmesso un filmato in cui si vede Muammar Gheddafi per le strade della capitale a bordo di un'auto sportiva decappottabile. Una didascalia sullo schermo spiegava come l'escrusione è avvenuta proprio in contemporanea all'attacco delle forze Nato. Il Colonnello indossava un cappello verde safari, occhiali scuri e una giacca nera. Gheddafi nel filmato mostra i pugni in aria e saluta la folla. RASMUSSEN: "EVITARE VITTIME CIVILI" - Le dichiarazioni di Rasmussen sono arrivate dopo il consulto dei ministri degli Esteri della Nato di Berlino. Obiettivo, quello di trovare una linea condivisa sulla Libia dopo le pressioni di Francia, Regno Unito e Danimarca per un'intensificazione dei raid. Il segretario di Stato americano, Hillary Clinton, ha assicurato che gli alleati "condividono lo stesso obiettivo" di arrivare all'uscita di scena di Muammar Gheddafi e ha affermato che gli Usa "sostengono con forza" l'operazione. Rasmussen, però, spiega che "per evitare vittime civili servono equipaggiamenti molto sofisticati e abbiamo bisogno di qualche caccia di precisione in più per gli attacchi al suolo. Sono fiducioso - ha proseguito - che i Paesi faranno la loro parte. Siamo impegnati a fornire tutte le risorse necessarie e la massima flessibilità operativa all'interno del nostro mandato. L'alta intensità operativa contro obiettivi legittimi - ha concluso Rasmussen - sarà mantenuta e continueremo ad esercitare questa pressione per tutto il tempo che sarà necessario". RAIS ASSEDIA MISURATA - Muammar Gheddafi non allenta la presa su Misurata. Almeno 80 missili Grad sono stati sparati giovedì mattina dalle forze del Colonnello sulla zona vicina al porto ad Est di Tripoli: secondo fonti degli insorti, le vittime tra le fila dei combattenti anti-governativi sarebbero 8, con 20 feriti. "Senza l'aiuto della Nato sarà una strage", avvertono gli insorti di Bengasi. Non è un buon momento per i ribelli, sempre più in difficoltà dal punto di vista militare e degli appoggi politici. La Francia, infatti, ha fatto dietrofront e si è detta contraria ad armare gli anti-Gheddafi, come ha riferito il ministro degli Esteri di Parigi Alain Juppè. RAID E MISSIONI - Dall'inizio dell'operazione "Unified Protector" contro la Libia, di cui la Nato ha assunto il comando il 31 marzo, gli aerei dell'Alleanza atlantica hanno condotto 2.191 missioni e 890 raid aerei. Lo ha reso noto lo stesso Patto Atlantico, specificando che solo nella giornata di mercoledì sono state effettuate 153 uscite e 58 raid aerei, tutti mirati contro obiettivi precisi. Sono stati colpiti 13 bunker, un carro armato ed è stato distrutto un blindato da trasporto nei pressi di Tripoli. Tre lanciarazzi multipli sono stati colpiti nei pressi di Brega. Per quanto riguarda l'embargo sulle armi, sono 18 navi sono impegnate attivamente nel pattugliamento del Mediterraneo centrale.