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Bindi, 'P2' contro Cicchitto. Pdl: "Fini deve intervenire"

In una lettera la maggioranza esprime "indignazione per i giudizi offensivi: il Presidente della Camera deve fare qualcosa"

Andrea Tempestini
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"Indignazione" e "imbarazzo" per i giudizi "personali e offensivi" che il vicepresidente di turno, Rosy Bindi ha espresso nei confronti del capogruppo del Pdl a Montecitorio, Fabrizio Cicchitto. Il Pdl invia due lettere al presidente della Camera, Gianfranco Fini, per chiedere un intervento "tempestivo ed esplicito" sulle parole pronunciate mercoledì sera in aula dall'esponente del Pd, al termine delle votazioni sul processo breve, che si era unita nel coro "P2, P2" scandito contro Cicchitto. IL CONTENUTO DELLE LETTERE - In una delle due lettere, a firma dei membri dell'ufficio di presidenza del gruppo (Leone, Lupi, Colucci, Mazzocchi, Fallica, Fontana e Milanato) si manifesta "la più viva indignazione per il comportamento e le dichiarazioni rese dalla vicepresidente di turno, onorevole Bindi nei confronti di Cicchitto. Si chiedono - si legge ancora nella lettera inviata a Fini - un'attenta valutazione su questo gravissimo caso, al fine di impedire che quanto è accaduto possa costituire un pericoloso precedente". Nella seconda lettera, firmata dal vice capogruppo, Massimo Corsaro, a nome del gruppo stesso, si esprime "la più viva indignazione e imbarazzo per l'atteggiamento assunto dall'onorevole Bindi, che nel corso del suo turno di presidenza durante la seduta di ieri, ha espresso valutazioni politiche legate a giudizi personali offensivi, rivolte al presidente del gruppo del pdl. Prima ancora del merito dei pronunciamenti del'onorevole Bindi - si legge ancora nella missiva - le esprimo la nostra preoccupazione perché tale scorretta modalità di conduzione dei lavori parlamentari possa costituire un grave precedente, tale da inficiare l'equilibrio nelle relazioni istituzionali all'interno dell'Aula e nel dibattito politico. La invito pertanto - scrive infine Corsaro a Fini - a voler procedere ad una attenta valutazione dell'accaduto e a non far mancare nelle sedi opportune la tempestiva ed esplicita espressione del suo autorevole giudizio". BAGARRE IN AULA - Mercoledì sera, al termine delle votazioni sul processo breve, la Bindi, presiedendo l'aula, aveva preso la parola per spiegare i motivi per cui si era unita al coro di 'P2 P2' rivolto dai banchi del Pd a Cicchitto. "C'è una verità accertata da una commissione d'inchiesta - aveva detto Bindi rispondendo a Cicchitto che aveva pronunciato le parole di Aldo Moro 'non ci faremo processare nelle piazze' - e ho ritenuto giusto gridare la verità perché credo anche io che in quest'aula nessuno può permettersi di strumentalizzare le parole di Moro, una persona che aveva la dignità per poterle pronunciare e il suo martirio è la prova della sua dignità. Ritengo che nessuno se ne possa appropriare - aveva concluso Bindi - tanto più se nel 1980 si è iscritto alla P2".

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