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Fukushima, muri sotterranei per isolare reattori

Nuova scossa di magnitudo 6.3, gli ingegneri pensano a barriere nel suolo per evitare la fuoriuscita di acqua radioattiva

Federica Lazzarini
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La Tepco sta valutando la possibilità di costruire pareti sotterranee attorno ai reattori dell'impianto nucleare di Fukushima per impedire che acqua radioattiva si infiltri nel terreno e finisca nell'oceano. Lo ha riferito l'emittente giapponese Asahi. Per l'operazione sarebbe necessario scavare a una profondità di 15 metri, il livello da cui dovrebbero partire i muri.   Un portavoce della Tepco si è limitato a confermare che il piano, suggerito da Sumio Mabuchi, uno dei consulenti del premier Naoto Kan, rientra fra le ipotesi allo studio. Solo nel reattore numero due si sono accumulate 25mila tonnellate di acqua radioattiva, dovute alle iniezioni del liquido per raffreddare la temperatura dopo la fusione seguita al terremoto e allo tsunami dell'11 marzo. La Tepco era stata costretta a riversare in mare 11.500 tonnellate di acqua lievemente radioattiva dopo aver tentato inutilmente di riparare una falla nel reattore due. NUOVA SCOSSA - Soluzioni definitive al problema Fukushima sono richiesta anche dal continuo susseguirsi di scosse d'assestamento che rischiano di mettere in crisi il precario equilibrio raggiunto finora. Sabato 23 aprile nuovo terremoto di magnitudo 6 è stato registrato nel nord est del Giappone. Secondo quanto riporta l'agenzia metereologica non è stato diffuso oggi un allarme tsunami ma l'allerta alla centrale nucleare resta elevata.

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