Silvio: non capisco i medici
Senato convocato lunedì sera
“Francamente dei professionisti come i medici sono votati a salvare la vita umana, non capisco come possano invece impegnarsi in una azione crudele”: Silvio Berlusconi questa mattina si è rivolto direttamente ai dottori della clinica di Udine La Quiete che stanno portando avanti la procedura di sospensione dell'alimentazione a Eluana Englaro. Volato in Sardegna per la campagna elettorale in vista delle regionali, il premier è tornato sulle vicende di ieri nel corso di un incontro con i giornalisti nella prefettura di Cagliari. “Non capisco come la sospensione del protocollo possa avvenire”, ha sostenuto Berlusconi che si è chiesto il perché “di tanta fretta” da parte dei medici, ammettendo di essere “veramente stupito”. Per il Cavaliere sulla questione Eluana ci sono “due culture che ci confrontano: da un lato la cultura della verità e della vita, dall'altro quella della cultura dello statalismo e della morte”. Parole forti che non mancheranno di creare ulteriori polemiche”. “Noi – ha proseguito – siamo per la cultura della vita e della libertà”. Sulla posizione del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, Berlusconi ha affermato che si immaginava si potesse superare da parte del Colle “una posizione legata a fatti giuridici, anche non condivisibili, e che noi non condividiamo. E ciò anche in considerazione del fatto che il decreto del governo è stato fatto per salvare una vita umana”. Per il leader del Pdl, l'avvio del protocollo di sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione di Eluana Englaro sarebbe stato sufficiente per giustificare i requisiti "di necessità e di urgenza" che un decreto legge deve necessariamente avere. La lettera del Quirinale arrivata al consiglio dei ministri, ha poi detto il premier, "era piena di contenuti con riferimenti a tratti e leggi che a nostro avviso trascurava la verità su questo caso che è quella di una vita umana a rischio e che conteneva anche una implicazione grave di una eutanasia introdotta nel nostro ordinamento senza una disposizione di legge". Schifani già al lavoro: Senato convocato lunedì' sera Il presidente del Senato, Renato Schifani, secondo quanto si è appreso, è personalmengte impegnato da questa mattina ad individuare un percorso definito "di massima accelerazione" per l'esame del ddl Englaro. E infatti proprio Schifani ha convocato per le ore 19.00 di lunedì 9 l'Assemblea di Palazzo Madama, anticipando la seduta già prevista per martedì 10. Veltroni: governo autoritario "Sono giorni molto bui per il nostro Paese e le nostre istituzioni", ha replicato il leader del Pd Walter Veltroni, per il quale il comportamento del premier indica "un'idea populista e autoritaria del governo, pericolosissima per la tenuta del paese: o si fa ciò che egli ritiene giusto fare o si cambia la Costituzione, magari con il sostegno mediatico. Tutto ciò che diverge dall'opinione del premier è un ostacolo che dà fastidio e che va rimosso. E in questo vedo una sottile linea autoritaria".