Franceschini alla guida del Pd
fino al congresso di ottobre
«Berlusconi ha in mente una forma moderna di autoritarismo, non vuole governare il Paese ma vuole diventare padrone d'Italia e vede come un ingombro il Parlamento, il presidente della Repubblica, ogni opposizione». No, non è un deja vù, è il discorso del nuovo Pd che avanza. Dario Franceschini ha sottolineato così, all'Assemblea, il suo programma da qui a ottobre: fare il segretario, e sparare contro Berlusconi, perché Veltroni "non ha sbagliato". Lui era il suo v9ice e nel suo solco vuol continuare ad arare. Che lo hanno mandato via a fare, allora, Veltroni, non si sa. Una delle poche voci "contro" è quella di Gad Lerner, che si chiede se eleggere oggi Franceschini non sarebbe «un errore di inerzia. Commetteremmo un errore se accettassimo il falso unanimismo, se accettassimo il fatto che Franceschini potrebbe fare qualcosa di diverso rispetto a Walter Veltroni». Ma per il resto, il partito sembra d'accordo. Arriva perfino la benedizione di Massimo D'Alema, secondo cui questa è «una soluzione positiva e ragionevole. Poi faremo una discussione approfondita al congresso». Una discussione che non sarebbe stato possibile fare ora «che abbiamo davanti una impegnativa campagna elettorale». Bisognerà aspettare il voto di questa sera, per sapere chi reggerà le fila del Pd in questa fase di transizione, ma le possibilità che a farcela sia Arturo Parisi sono molto basse. Quando ha incominciato il suo discorso, l'aula dell'Assemblea si è svuotata, complice l'orario di pranzo. Dario Franscechini, dunque, sarà il nuovo segretario. Pure Fassino ha già detto che gli darà una mano, ma "senza galloni", dietro le quinte. Franceschini, durante il suo discorso, ha voluto difendere l'operato di Veltroni, di cui è stato vicesegretario: «I suoi errori sono i miei errori, lo sanno anche coloro che mi hanno chiesto di assumermi questo compito». Ma anche una rivendicazione della pienezza delle sue funzioni qualora venisse eletto alla guida del Pd: «Mi hanno chiesto di fare il segretario non il reggente». Franceschini ha delineato anche gli obiettivi che vorrebbe perseguire come segretario: «Affrontare le europee, continuare a radicare il partito, convocare le primarie ed il congresso ad ottobre. Non l'ho chiesto, non ho fatto patti, non ho padrini né protettori, il mio lavoro finisce in ottobre con il congresso e le primarie». Qualcosa di nuovo, insomma.