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Solito De Magistris, irrecuperabile furbetto dei rifiuti "Porto la monnezza all'estero". Ma non dice dove

Il sindaco: "Una nave alla settimana, poi una al mese per liberare Napoli". Destinazione? "Non la dico, altrimenti ci sabotano"

Giulio Bucchi
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Per quanto ci si voglia sforzare di non confondere le due cose, De Magistris fa di tutto affinché torni alla mente la sua vita precedente, quella di pm. Sì, perché sentire in conferenza stampa frasi come «Ci stanno boicottando», oppure «Sono in corso azioni di sabotaggio», fa scattare il ricordo degli anni arrembanti delle sue pirotecniche indagini. Allora c'erano «poteri forti» e «pezzi deviati dello Stato e dei Servizi» a mettere i bastoni tra le ruote al De Magistris magistrato; oggi, non si sa bene chi fa la stessa cosa contro il De Magistris sindaco. Forse è un uomo sfortunato. Sta di fatto che ieri, in un contesto ancora catastrofico sotto il profilo delle giacenze di rifiuti in strada, il primo cittadino di Napoli ha annunciato l'ennesima scelta, ovviamente rivoluzionaria: peccato che la sorpresa gliel'abbia rovinata il suo vice, Tommaso Sodano, che a mezzo stampa aveva già anticipato tutto nei giorni scorsi. Si tratta del trasporto fuori dall'Italia della munnezza: prima una nave a settimana, poi due al mese. Destinazione top secret, specifica il sindaco, perché «abbiamo già subito troppe intromissioni». Con la modestia che contraddistingue il personaggio, De Magistris ha poi aggiunto che «fanno questo contro di noi perché hanno capito che lavoriamo bene». In effetti ha ragione: da sempre in Campania, nelle fasi acute delle crisi, o si guasta qualche impianto, o qualche lavoratore viene minacciato, oppure quella linea per la separazione della spazzatura nello Stir -guarda caso- salta. Spiace deluderlo ma sarebbe successo con chiunque: quel che si comprende meno è l'apparente scarsa reattività degli organi inquirenti dinanzi alle palesi notitiae criminis che pure lo stesso De Magistris (come ha fatto di recente Caldoro) forniscono. Mistero nel mistero. Inutile dire che, nell'annunciare l'avvio a settembre della differenziata "spinta", De Magistris ha rassicurato tutti: «Qui a Napoli il termovalorizzatore non si farà mai». E la nave va. di Peppe Rinaldi

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