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La cura di Clegg per i teppisti: "La gogna e i lavori forzati"

Rivolte di Londra. Il lib-dem ci va giù duro: "Come a Guantanamo, vestano tute arancio per individuarli meglio. E riparino tutto"

Andrea Tempestini
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Fra le misure annunciate dal governo guidato da David Cameron per evitare il ritorno dei riots nel Regno Unito, questa è di sicuro la più singolare. E ancora più inusuale è il fatto che ad annunciarla non sia stato il primo ministro conservatore ma il suo vice, il liberale Nick Clegg, non certo rinomato per la difesa dei metodi forti. Clegg meraviglia tutti e propone di mettere una divisa arancione ai condannati per i disordini dei giorni scorsi e mandarli a ripulire e riparare le strade e i locali che hanno distrutto nei quartieri londinesi come Tottenham, Enfield, Hackney e in quelli delle altre città inglesi. Insomma si potrebbe definire come «metodo Guantanamo», dato che ricorda le divise dei terroristi detenuti nel carcere americano sull'isola di Cuba. Con la differenza che i condannati britannici - molti dei quali sono giovani - si troverebbero a lavorare per le vie della capitale o di qualche altre città, proprio a fianco di quelle persone a cui hanno distrutto negozi e ristoranti. «La gente deve poterli riconoscere e anche avvicinarsi per chiedere loro la ragione delle loro azioni», ha detto il vicepremier. Già questo tipo di metodo viene usato nel Regno all'interno del “community payback”, un programma in cui chi viene obbligato dal giudice a compiere lavori socialmente utili deve essere riconoscibile, e indossa divise e casacche con colori che non passano di certo inosservati. Se si prendono in considerazione i numeri delle condanne che vengono emesse ogni giorno si capisce che nei prossime mesi centinaia di «tute arancioni» faranno la loro comparsa nelle strade. Nella capitale gli arresti hanno raggiunto quota 1.685, mentre sono state incriminate 985 persone. Come emerge dai numeri, in molti riescono a farla franca. Si tratta soprattutto di tanti ragazzini troppo giovani per essere spediti in galera o a lavorare nelle strade. Fra le altre proposte del governo Cameron, c'è anche quella di istituire, in caso di nuovi scontri, il coprifuoco per i minori di 16 anni. Il premier ieri ha anche annunciato un piano per aiutare 120 mila famiglie del Regno che vivono in condizioni di povertà ed esclusione: da lì arriverebbero molti di quei ragazzi che si sono trasformati nei teppisti dei riots. A parte però i buoni propositi del primo ministro, che ha detto che la «società spezzata» della Gran Bretagna è tornata in cima alla sua agenda di governo, bisogna fare i conti con la dura realtà dei conti pubblici sofferenti. Il piano costerà almeno 400 milioni di sterline nell'arco dei prossimi quattro anni. Il governo ha fatto sapere che 200 milioni verranno dal Fondo sociale europeo. Il resto è da capire. Critica la stampa del Regno. Secondo il Guardian, l'ex premier laburista Gordon Brown aveva promesso di fare lo stesso con 11 mila famiglie “difficili”. Appena 3518 sono state coinvolte nel programma. di Alessandro Carlini

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