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Fassbender conquista Venezia Consensi e fischi al re del sesso

Prima frusta il lato B di Keira poi mostra il lato A in Shame. Così diventa l'attore più chiaccherato della Mostra del Cinema

Costanza Signorelli
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Chi lo ha accolto con ovazioni e applausi, chi lo ha fischiato. Certo è che Micheal Fassbender, 34 anni, fisico scolpito e occhi penetranti, è stato l'attore più chiaccherato di questa 68^ edizione della Mostra del Cinema di Venezia. E a ben vedere, qualche motivo si può anche ravvisare. Tanto per cominciare, il suo primo ingresso al Festival non è stato dei più soft: l'attore ha regalato al pubblico scene sadomaso tra cui una sonora frustata al lato B di Keira Knightley in A Dangerous Method di David Cronenberg. Ma Fassbender ha partecipato alla mostra con una seconda pellicola, Shame di Steve McQueen, presentata domenica in anteprima. E ha ben pensato di non 'abbassare il livello' anche in questa occasione, in cui ha mostrato, per par condicio, il suo lato A. Completamente nudo come mamma l'ha fatto. A sentir l'attore, pare che sia proprio mamma la sua prima sostenitrice e fan: "E' stata mia madre ad incoraggiarmi. Perchè, mi ha detto, devono essere solo le donne a spogliarsi al cinema? Coraggio, fallo anche tu". Il ragionamento non fa una grinza. Eppure, continua Michael:  "E' stata un'esperienza inedita, piuttosto imbarazzante". Almeno questo. Un film eccessivo? - Fassemberg nel film Shame interpreta Brandon, un erotomane incallito, sesso-dipendente a tempo pieno, costretto a farlo in ogni momento del giorno e della notte e in qualunque luogo si trovi. In casa, in ufficio, nei bar, per strada e persino sul web. "Se non fosse per Steve non avrei mai accettato". E infatti l'attore spiega di essere rimasto affascinato dall'attenzione di McQueen per gli esseri umani e per le loro sofferenze. Il sesso compulsivo è tra queste ultime e il regista ne fa il protagonista del suo film. "Conosco un sacco di persone alle prese con questo problema - assicura McQueen -. Il sentimento comune per quasi tutti è la vergogna. Da qui il nostro titolo. Come la droga, l'alcol o il gioco d'azzardo, il non saper controllare il proprio sesso, il diventarne schiavi è una delle tante dipendenze di questa nostra epoca all'insegna della massima libertà sessuale. In questo senso Shame è un film politico". Ma non è un'esagerazione supreflua ostentare, senza filtri, tutto questo erotismo? A chi polemizza sugli eccessi del film, Fassbender risponde: " Abbiamo discusso a lungo si queste scene - precisa l'attore - Alla fine si è deciso che era giusto mostrare come ogni assuefazione si intrecci con l'altra, in una catena esponenziale senza via d'uscita".

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