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L'effetto della crisi in Grecia: aumentano drogati e suicidi

Tra le raffinerie in sciopero e le code ai distributori, Atene si scopre sempre più debole. Gli imprenditori si ammazzano

Andrea Tempestini
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Uno studio della nota rivista medica Lancet rivela come la crisi greca stia iniziando a influire sempre di più sulla salute dei cittadini. “Una tragedia greca”, sono le parole usate nell'articolo. Innanzitutto, perché comunque c'è sempre più gente che ha difficoltà a tirare avanti. I dati forniti dallo stesso Parlamento di Atene mostrano come i suicidi siano aumentati del 25% tra 2009 e 2010, e poi di un ulteriore 40% tra 2010 e 2011. «Non cercate altre ragioni,  mi ci ha portato la crisi» ha lasciato scritto un piccolo imprenditore, dopo essersi impiccato a un ponte. E va tenuto conto del fatto che la Chiesa Ortodossa  continua ancora con la massima chiusura nei confronti di chi si toglie la vita, negando i funerali religiosi anche in caso di comprovato collasso mentale del suicida. Dunque molte famiglie mascherano i suicidi da incidenti, cancellandoli dalle statistiche. Poi, c'è la disperazione che sta spingendo sempre più gente a cercare evasioni nel modo peggiore. Sono infatti aumentati del 52% i sieropositivi: almeno la metà attraverso infezioni intravenose. Ed è aumentato del 20% il consumo di eroina. La conclusione è che sempre più gente senza prospettive si droga, e per pagarsi lo sballo è disposta a ogni tipo di comportamenti a rischio. In primo luogo la prostituzione, senza dimenticare i furti e le altre illegalità. Curiosamente, si sono però ridotti gli incidenti stradali. Più che per una minor circolazione di veicoli per il prezzo del carburante. Gli autori dello studio, i sociologi dell'Università di Cambridge Alexander Kentikelenis e David Stuckler e il ricercatore della London School of Hygiene and Tropical Medicine Martin McKee, ricordano poi che, a parte suicidio, aids e droga, c'è semplicemente la riduzione delle cure mediche. Tra il 2007 e il 2009 c'è stato infatti un 15% di viste in meno: anche se la proporzione è minore rispetto al 40% di tagli della spesa pubblica per la Sanità che il governo ha fatto per cercare di risanare il bilancio. Una conseguenza di questa situazione è stata che i volontari greci di Médecins du Monde hanno dovuto aprire ai propri concittadini i centri che finora avevano offerto visite gratuite essenzialmente agli immigrati dal Terzo Mondo. Il dentista  Nikitis Kanakis, capo di Médecins du Monde, ha detto che di 30.000 pazienti assistiti nel 2011 i cittadini greci erano arrivati al 35%, rispetto al 10% del 2010. Ma la frequenza agli ospedali pubblici, malgrado con meno personale e meno mezzi, è lo stesso aumentata: +24% nei 2010; +8% nei primi sei mesi del 2011. Il fatto è che infatti da una parte la preoccupazione aumenta i malesseri anche fisici. Dall'altra mentre i ceti più bassi passano direttamente dall'assistenza pubblica al volontariato, i ceti medi passano all'assistenza pubblica da quella privata, in cui la frequenza è calata del 25-30%. Il “razionamento”, come lo definiscono gli economisti, avviene attraverso le file, sempre più interminabili. In questo momento, mentre il governo taglia le spese e aumenta le tasse. Il Pil è calato del 7% rispetto a un anno fa, e la disoccupazione è aumentata del 16%. E come se non bastasse, c'è anche lo sciopero delle raffinerie di petrolio a creare disagio in Grecia, mettendo in ginocchio il trasporto privato, con file interminabili ai benzinai per fare rifornimento. di Maurizio Stefanini

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