Silvio punzecchia la Lega:
non può volere tutto
Li chiama amici, ma Silvio Berlusconi, in viaggio a Bruxelles per un'incontro con i vertici del Partito popolare europeo, oggi prende le distanze dalla Lega nord dopo le polemiche delle ultime ore. “Agli amici della Lega dico che non possono volere sempre tutto”, ha detto il presidente del Consiglio, assicurando che non c'è alcun strapotere di Bossi all'interno della maggioranza, in seguito all'insofferenza di alcuni deputati del Pdl soprattutto in tema di sicurezza. “Noi sappiamo che i nostri interlocutori della Lega sono esigenti e cercano di battersi per le loro idee e insistono per affermarle”, ha proseguito il premier. La lettera dei 101 - Berlusconi ha analizzato la situazione all'interno della coalizione: “È chiaro che qualche volta possiamo dire di sì, qualche altra volta lo diciamo con difficoltà, mentre alcune volte diciamo di no. Direi che da queste vicende, se dovesse uscire un suggerimento sarebbe quello di dire appunto agli amici della Lega di non volere sempre tutto”. Poi ha affrontato direttamente il caso della lettera inviata dai 101 deputati del Popolo della libertà che punta il dito contro la possibilità per un medico di denunciare i clandestini: “Io non ho nessuna obiezione a modificare la legge”, ha esordito il premier che ha assicurato che la lettere non ha provocato sentimento di irritazione nella maggioranza: “ Ho parlato con chi ha firmato, persone vicine a me che mi hanno detto di aver firmato la lettera in totale buona fede. E la lettera rappresenta un sentimento che condivido”. Pronta la reazione di Umberto Bossi: “Tutti vorrebbero volere tutto... Berlusconi è un amico, alla fine un equilibrio lo troviamo”, ha detto il ministro delle Riforme.