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I trafori e le metrò low cost col riciclo di rocce da scavo

Il decreto Infrastrutture propone che non vengano più smaltite come rifiuti, ma riutilizzate come materiale da costruzione

Matteo Legnani
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Nel clima di tagli e risparmi a tutto tondo creato dalgoverno monti si inserisce anche una proposta finalizzata a classificare le terre e rocce da scavo quali sottoprodotti e non rifiuti, consentendone pertanto il riutilizzo per ridurre i costi delle infrastrutture, in particolare delle gallerie. È quanto prevede la bozza, al vaglio oggi pomeriggio del Cdm, del decreto Infrastrutture. La proposta mira a ridurre il costo delle opere pubbliche che prevedono l'effettuazione di scavi, attraverso l'eliminazione dei costi per lo smaltimento delle terre e rocce da scavo come rifiuti, laddove le stesse possano essere reimpiegate nella costruzione. La riduzione stimata dei costi è compresa tra i 20 e i 40 euro per metro cubo di materiali da scavo. Solo per fare due esempi, la metrò C di Roma e la Variante di valico, potrebbero realizzarsi un minor costo complessivo pari, rispettivamente, a euro 70/90 milioni e a 200 milioni di euro.

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