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Casa, accordo tra le Regioni

"Più risorse, meno pratiche"

Albina Perri
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Sul piano casa governo e Regioni non hanno raggiunto un'intesa. Accordo raggiunto invece dalle Regioni sulla proposta per il rilanciodell'edilizia da presentare al Governo. I governatori hanno definito un documento unitario, diviso in tre parti,nel quale si confermano tra l'altro gli aumenti volumetrici del 20% per le abitazioni e del 35% nei casi di demolizione e ricostruzione,purché compiuti nel rispetto delle tecnologie di bioedilizia. Questiaumenti volumetrici riguarderanno esclusivamente l'ediliziaresidenziale, escludendo i centri storici, tutte le aree protette, nelpieno rispetto quindi dei programmi urbanistici. La bozza di intesa dei Governatori prevedeinoltre che le Regioni «si impegnino ad approvare entro enon oltre 90 giorni proprie leggi» a sostegno dell'edilizia eche la disciplina introdotta dalle leggi regionali abbiavalidità non superiore a un anno. In caso di «mancataapprovazione delle leggi regionali nel termine stabilito, ilGoverno e il Presidente della Giunta regionale interessata,congiuntamente, determineranno le modalità procedurali idoneead attuare compiutamente l'accordo». Le Regionichiedono inoltre un decreto legge che contenga norme disemplificazione sulle competenze nazionali; e che una parte dell'Ivache entrerà nelle casse statali rimanga sul territorio in modo da poter essere utilizzata da regioni e comuni a sostegno di affitti sociali. LeRegioni chiedono infine al governo, sempre nello stesso documento,che si vada poi a un vero e proprio piano casa, che preveda risorseaggiuntive ai 550 milioni di euro già stanziati. Il presidente dellaconferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine della riunione, si èdetto ottimista e particolarmente soddisfatto del lavoro svolto. Il documento è stato definito dal ministroper i rapporti con le regioni, Raffaele Fitto, "una sintesi del lavorocongiunto che rappresenta un passo in avanti ma non ancora sufficienterispetto alle diverse esigenze che tanto il governo quanto le regioni ecomuni portano avanti". Il Governo, dal canto suo, chiedono le Regioni, dovrebbei impegnarsi a emanare un decreto-legge «i cuicontenuti sono concordati con le Regioni e il sistema delleautonomie» per semplificare le procedure di competenzaesclusiva dello Stato (autorizzazione paesaggistica,valutazione ambientale strategica, principi fondamentali inmateria di perequazione e compensazione urbanistica). Siribadisce il «pieno rispetto» della disciplina «in materiadi rapporto di lavoro, anche per gli aspetti previdenziali eassistenziali e di sicurezza nei cantieri». Si chiede infineal Governo di confermare «integralmente gli impegni assunti»in merito «al sostegno dell'edilizia residenziale pubblica»,di aprire un tavolo di confronto con Regioni e Autonomie per«un nuovo Piano Casa che individui, in termini strutturali econ risorse aggiuntive, le modalità per soddisfare ilfabbisogno abitativo delle famiglie o particolari categorie,che si trovano nella condizione di più alto disagiosociale», di destinare a Regioni e Comuni «il maggiorgettito Iva derivante dagli interventi previsti dal presenteaccordo, da reinvestire in programmi di edilizia sociale».

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