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Casta, lo scandalo dei mutui "Per noi tasso all'1,57%"

La denuncia di Barbato dell'Idv: nei prestiti lo spread degli onorevoli è minimo rispetto a quello offerto ai comuni mortali

Andrea Tempestini
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Privilegi della Casta, ennesimo atto. «Direttore buongiorno, sono  il deputato Barbato, volevo informazioni per un mutuo, devo comprarmi una casa». Con tale frase di circostanza che dischiude un mondo, il senatore Idv Francesco Barbato ha compiuto l'ennesima, inaspettata, delazione televisiva. E ha scoperto, parlando con un dirigente della filiale BNL interna al Senato che nei mutui lo spread degli onorevoli, rispetto a quello dei comuni mortali è praticamente inesistente; e «Quello per i senatori è il top del top, ha un tasso variabile dell'1,57%. E' una pacchia...». Ieri Barbato, in un servizio esclusivo per le telecamere di Piazzapulita su La7 condotto da Corrado Formigli, ha smascherato l'ennesimo privilegio della casta: tassi di interesse per i mutui a un terzo di quanto pagano i normali cittadini. «E' una pacchia di cui possono beneficiare anche altre persone» ha precisato l'addetto allo sportello « ma ci deve stare sempre un senatore dietro». Sempre. Certo, anche il tasso per i dipendenti del Senato  non è malaccio: «Noi abbiamo un tasso Euribor dell'1,72% rispetto all'1,57% dei parlamentari», spiega la stessa impiegata visibilmente corrucciata. E via, poi, con la disamina, spietata, di come dovrebbero essere i tassi per gli “esterni” (4% per una rata di 1.000 e passa euro) rispetto agli “esterni garantiti dai senatori” (1,5% per 800 euro), e di come “la pacchia” sia un iter percorso, in tempi di crisi e austerity, da moltissimi onorevoli. Ed ecco i cronisti di Piazzapulita che tentano di intervista i politici ricevendone netto deniego. «Ma lei si vuol fare gli affari suoi?», risponde Franco Marini alla domanda: «Scusi senatore ma lei ha fatto un mutuo per senatori?». E lo stesso fa Francesco Rutelli con sorriso inghiottito nelle labbra. Ultimamente, dal caso Lusi in poi, gli capita spesso... di f.spe.

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