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Un altro spot inutile del Fisco: bollino blu ai negozi onesti

L'ultima uscita di Befera: "Serve un attestato ai commercianti onesti da attaccare alla vetrina del negozio". Sicuri che non si paghi?

Nicoletta Orlandi Posti
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L'idea poteva arrivare all'inizio del secolo scorso dalla polizia fiscale degli zar: mettere un bollino blu ai commercianti (all'epoca si sarebbe parlato di contadini) onesti. Cioè, che pagano tutte le tasse che lo Stato chiede. Invece è l'ultima iniziativa promossa dall'Agenzia delle Entrate guidata da Attilio Befera. Ieri durante un convegno ha detto: «Un bollino che attesti l'onestà fiscale e che può anche essere attaccato alla vetrina del negozio così che tutti sappiano che quel commerciante paga le tasse». Su come ottenere l'attestato le dinamiche non sono ancora chiare. «Dovremo approfondire», ha aggiunto Befera se e a quali condizioni l'Agenzia possa impegnarsi a rilasciare pubblici attestati di riconoscimento di correttezza fiscale agli esercizi commerciali risultati in regola al controllo degli obblighi tributari». Traspare comunque un concetto. Per l'ennesima volta si rischia di invertire l'onere della prova. Non inseguire il disonesto e dimostrare l'avvenuto reato. Ma semmai affidare al cittadino il compito di dimostrarsi pulito. Il tutto comunque, spiega Befera, per fare in modo che la lotta ai furbetti crei gettito a favore degli onesti. Ma come sempre quando le cose non sono chiare in Italia si inseriscono particolari dinamiche. Siamo sicuri che il bollino non si paghi come il certificato antimafia? Già perché sarebbe una bella tassa in più. All'artigiano che fa visita a domicilio per una riparazione chi darà il bollino? E se resta senza, non è che l'opinione pubblica seguendo le tracce della vecchia polizia zarista lo considererà automaticamente evasore? Speriamo di no. Così come siamo certi che il sistema per la certificazione blu sia blindato e al sicuro da ogni tentazione di corruzione. Così come vorremmo essere certi che le sacche di illegalità - l'altro giorno l'agenzia delle dogane stimava nelle sotto fatturazioni di società cinesi di import un danno erariale da almeno 30 miliardi all'anno - saranno aggredite sia sul fronte investigativo, sia su quello mediatico. Come con i blitz di Cortina, per capirsi. Se così non fosse, ma siamo certi che non sarà, allora servirà un enorme bollino rosso da appiccicare sulla fronte dello Stato. E uno appena più piccolo come pessimo pagatore. Perché la pubblica amministrazione deve più o meno 70 miliardi alle imprese. Qualcosa filosoficamente di vicino all'elusione. di Claudio Antonelli

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