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Dandini, Bignardi e Costamagna fanno flop: in tre meno del 10%

La tv al femminile non piace: lo share ha già fatto fuori il programma della Busi e mette fuori pericolo quelli delle signore

Nicoletta Orlandi Posti
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La sindrome di David Letterman ha contagiato troppe conduttrici nostrane: prendi un politico, un cantautore, un attore o uno scrittore, li fai parlare del loro privato e il gioco è fatto. Invece no. Non basta. Così come non basta la bellezza per far restare inchiodati gli spettatori davanti alla tv. Semmai ci fosse bisogno di un'ulteriore prova basta guardare gli share della trasmissione di Luisella Costamagna. La giornalista, scaricata da La 7 e soccorsa dai compagni di Rai Tre con un programma fotocopia a quello di Daria Bignardi, è riuscita a fare solo il 3,7%. Non che la rivale sia andata meglio. Le Invasioni barbariche si sono fermate al 3,2%. Poco, pochissimo. Crollo Dandini - Ma se è vero il detto "mal comune mezzo gaudio", beh allora possono consolarsi. Serena Dandini con il suo "The show must go off"già scesa al 4% di share dopo la prima puntata, sabato ha fatto solo l'1,9% e ora rischia la chiusura anticipata del programma. Cosa che avvenne anche alla brava-bella-bionda Maria Luisa Busi che si ribellò al direttonissimo Minzoli. Per il suo "Articolo Tre" non c'entrava niente la censura, lo scontro politico o le divergenze di vedute all'interno dei vertici della televisione di Stato. L'ex volto del Tg1 è stata stoppata a causa degli ascolti bassi: di poco superiori al 4% (la media della rete è al 9%). Non resta che aspettare Sabrina Guzzanti che torna in televisione, anche lei su La7, con un suo programma dopo nove anni. Un programma fortemente politico, e politicamente scorretto, "Un due tre stella" partirà il 14 marzo. Senza Berlusconi da sbeffeggiare sarà dura anche per lei. Vedremo.

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