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Le nozze gay di Rosy Bindi Insulti e sfottò a sinistra

Il Pd si spacca sui matrimoni omosessuali. L'ex Dc frena, la Concia: "Cadi nel trappolone". Grillini: "Sei come Alfano"

Giulio Bucchi
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Rosy Bindi come Angelino Alfano. E siccome a dirlo sono i rappresentanti delle associazioni degli omosessuali, è un insulto. Tutto nasce dal distinguo sui matrimoni gay avanzato dal presidente Pd e cattolica convinta: "Non userei mai la parola matrimonio", ha spiegato a Sky Tg24. Apriti cielo. La Bindi ha poi aggiunto di non aspettarsi "tanta propaganda e rozzezza" da Alfano (che aveva avvertito: in caso di vittoria alle politiche di Bersani e Vendola insieme, vincerà la linea zapateriana: sì ai matrimoni gay), ma la frittata era fatta e gli attivisti hanno iniziato a sparare ad alzo zero. "Sai presidente Bindi quale è il tuo problema nell'affrontare il tema dei diritti degli omosessuali? Che sei ossessionata dal fatto di dover parlare alle gerarchie cattoliche anzichè a tutti i cittadini. Cadi nel trappolone becero di quelli come Alfano che sanno che tanti dirigenti del Pd e di tutta la sinistra non hanno il coraggio di difendere i diritti di chi diritti non ha. Di dire parole chiare", l'accusa Anna Paola Concia, combattiva deputata democratica sul fronte dei diritti civili a gay e lesbiche. "Non sei una buona cristiana se non metti al centro la dignità umana, il rispetto di tutti, la felicità di tutti, la giusta lotta per un paese inclusivo e giusto. Non si è buoni cristiani se si assecondano i veti di potere vaticani", la bacchettata finale alla povera Rosy. E Franco Grillini, ex Arcigay oggi presidente di Gaynet, affonda il coltello: "Spiace che la Bindi sul matrimonio tra gay dica praticamente le stesse cose di Alfano, confermando più o meno direttamente che in caso di vittoria del centrosinistra la garanzia dei diritti civili è tutt'altro che certa". E pensare che i vertici del Pd stavano pensando solo a Rai, giustizia e lavoro...  

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