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Marò, situazione s'aggrava: pagano per gli italiani rapiti

India, la carcerazione preventiva di Latorre e Girone estesa per altri 15 giorni: rifiutata concessione del fermo

Andrea Tempestini
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La carcerazione preventiva per i nostri due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Giorne, è stata estesa per altri 15 giorni su ordine del magistrato di Kollam, davanti al quale i nostri due militari detenuti in India sono comparsi lunedì mattina: la loro odissea è destinata a dilatarsi di almeno altri 15 giorni. La richiesta - Nel corso dell'udienza, durata circa 15 minuti, il legale dei due marò, Sunil Maheshwar, ha chiesto al giudice locale la possibilità che ai due venisse concesso un fermo di polizia al posto della carcerazione preventiva. Il giudice, A.K. Gopakumar, si è però opposto e ha disposto la custodia fino al prossimo 2 aprile, per un totale di 14 giorni. Il ritorno in cella - Nel corso dell'udicenza, Latorre e Girone sono stati nel fondo dell'aula. Latorre aveva i capelli rasati. I due marò erano accompagnati dal console generale di Mumbai, Giampaolo Cutillo, dall'addetto militare dell'ambasciat di Nuova Delhi, Franco Favre, e da funzionari della Marina. Dopo la decisione del giudice i due militari sono saliti su un cellulare della polizia e sono ripartiti per la prigione centrale di Trivandrum.  

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