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Riecco il fondo taglia-tasse, ma non c'è da fidarsi

Il governo torna a parlare del "tesoretto" dalla lotta all'evasione. Ma sul suo utilizzo e sugli sgravi si parlerà solo in seguito

Matteo Legnani
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Nella riforma fiscale che sarà svelata nei suoi contenuti venerdì, si torna a parlare del fondo per la riduzione della pressione fiscale. Monti lo aveva annunciato settimane fa, a mo' di contentino per la montagna di tasse che si avviava a piazzare sulle teste di italiani e imprese. Poi, rendendosi conto dell'indeterminatezza del fondo, aveva preferito lasciar cadere l'argomento. Che torna invece d'attualità, pur col rinvio a un momento successivo delle decisioni sul suo utilizzo, e quindi sulla concreta definizione degli sgravi. Cioè: il fondo si farà, ma vedremo quanti soldi effettivamente ci finiranno, perima di annunciare tagli alle tasse. Preliminare al fondo sarà dunque misurare i risultati della lotta all'evasione e per questo il governo intende proporre la creazione di una «commissione ad hoc, indipendente, con la partecipazione dell'Istat e delle altre amministrazioni» che ogni anno calcoli quanti soldi vengono sottratti al Fisco.

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