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Fini La Destra occupa il palazzo ereditato da An "Così Gianfry non ne farà un'altra Montecarlo"

Militanti occupano un palazzo a Roma donato dalla Colleoni all'ex partito del presidente della Camera. Ironia Storace

Nicoletta Orlandi Posti
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Nuovo capitolo nella vicenda del patrimonio di Alleanza nazionale. Dopo l'occupazione simbolica di qualche giorno fa della storica sede di via della Scrofa da parte di ex militanti e dirigenti missini oggi un'azione simile è stata messa a segno da esponenti de La Destra. "Abbiamo occupato l'appartamento in Via Paisiello 40 di proprietà di An", ha annunciato Giuliano Castellino (coordinatore di Destra sociale). "Da quando è stato donato è rimasto chiuso ed inutilizzato. Prima che faccia la fine della casa di Montecarlo abbiamo deciso di prenderne possesso: diventerà una sede de La Destra". "Come militanti -aggiunge- non possiamo più tollerare che beni appartenenti ad una comunità politica, finiscano nel tritacarne di qualche speculatore in cerca di fortune. Dopo lo scandalo di Montecarlo e quello della Margherita è necessario che la politica lanci segnali forti contro chi utilizza i partiti per perseguire interessi personali. Noi abbiamo iniziato!". Soddisfatto Francesco Storace. "Giuliano Castellino mi ha mandato un bellissimo sms in cui annuncia di aver occupato con altri militanti di partito l'appartamento di via Paisiello 40, che fu donato ad Alleanza nazionale dalla contessa Colleoni", ha scritto su Facebook il leader de La Destra. "L'appartamento - aggiunge - nel quartiere Parioli, era inutilizzato. Prima che faccia la fine della casa di Montecarlo, mi ha detto Castellino, 'abbiamo deciso di prendere possesso dell'immobile'. Lo vogliono donare a La Destra, per farlo diventare nostra sede". "Alle 15. 30, prima di partire per Gaeta Storace è andato a "salutare i nostri militanti, assieme a Roberto Buonasorte, al quale la parola Montecarlo provoca sacrosanta indignazione, Dario Rossin e altri dirigenti. Non abbiamo bisogno delle rapine di Lusi - conclude -, ci basta il senso di giustizia di Castellino e della sua comunità". "Auspico che  a nessuno venga in mente di intraprendere iniziative extrapolitiche su  una vicenda che non siamo disponibili a far finire esattamente come   quella di Montecarlo", ha detto Storace appena arrivato a via Paisello. "Siamo a conoscenza -aggiunge- di iniziative velleitarie di chi   non ha compreso che su questa questione abbiamo molti più titoli a   discutere rispetto a chi non ha fatto parte della nostra storia".  "Siamo pronti a ragionare su un canone sociale, ma se a fronte   di questa nostra disponibilità -aggiunge- dovessimo registrare provocatori tentativi di azioni di distrubo, daremmo il via in tutta   Italia a iniziative riguardanti 150 sedi che appartennero ad Alleanza nazionale e a convogliare attorno a via della Scrofa tutti i manifestanti del 3 marzo. Ragionino anzichè minacciare", conclude Storace.    

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