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Un giorno in villa con Silvio: ecco il Berlusconi arredatore

Visita guidata a Villa Gernetto, sede dell'Università liberale. Il Cavaliere entusiasta: "Ho curato personalmente ogni stanza"

Giulio Bucchi
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Il presidente arredatore. E poi restauratore, guida turistica, esperto di beni culturali... Per farla breve: Silvio Berlusconi nella forma migliore. Così lo hanno descritto gli ospiti che ieri  ha accolto al Gernetto, la dimora settecentesca che si estende per 350mila metri quadri (parco incluso) a Gerno di Lesmo, nella provincia di Monza e Brianza. Il Cavaliere per due giorni ha aperto  la villa ai soci del Fai, il Fondo per l'ambiente italiano diretto da Angelo Maramai, conducendo personalmente la prima visita guidata. Silvio è arrivato la mattina, scortato da Maria Rosaria Rossi del Pdl. Ad accoglierlo ha trovato anche il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, oltre a una truppa di ospiti selezionati. Rilassato, gioviale, fasciato nel consueto doppiopetto, l'ex premier ha inaugurato la giornata con qualche commento sulla situazione politica. Ha elogiato Mario Monti, si è concesso un commento sull'articolo 18 («La riforma del lavoro adesso è un disegno di legge e avrà un lungo iter normativo»). Poi ha lamentato la fatica dell'impegno politico, ma con leggerezza: «Quando chiedo a Chirac o a Schroeder qual è stato il più bel giorno della loro esperienza politica rispondono che è stato l'ultimo...», e la battuta conferma la serenità dell'uomo. I presenti confermavano la scioltezza: «Parlava di tutto, trascinava, lo sapete come fa lui, no?». Già, era Berlusconi «come fa lui». Ed ecco finalmente il grande momento, quello della visita guidata. Silvio ha accompagnato una cinquantina di persone stanza dopo stanza, cucine comprese. Tutto restaurato sotto la sua supervisione. Poiché la villa per un certo periodo è stata abbandonata, non era in splendide condizioni quando l'ha acquistata. Dunque si è messo al lavoro. Ha cercato di salvare il salvabile e dove non era possibile recuperare gli arredi danneggiati, ha provveduto a farli ripristinare seguendo scrupolosamente lo stile originale. Una camera aveva bisogno di una nuova pavimentazione? Bene, Silvio il presidente restauratore ha fatto piazzare un parquet modellato sugli stucchi dell'antico soffitto. Soprattutto, per ogni intervento si è servito di manodopera locale. Ogni volta che poteva, faceva un salto per verificare che tutto procedesse per il meglio (un giorno si trascinò dietro anche il presidente della Repubblica del Vietnam, Nguyen Minh Triet). «L'ho fatto nel mio piccolo», ha confidato agli ospiti, e senza aiuti dallo Stato, ci ha tenuto a precisare.    Il risultato, dopo tutto, non è affatto male e il Cavaliere ne sembra particolarmente fiero (ama particolarmente la biblioteca affollata di centinaia di volumi). Anche per questo ha deciso di stabilire nella villa la sede dell'Università della Libertà, il progetto di formazione politica internazionale che ha in mente da un po'. Ieri ha spiegato che inizierà il prossimo 29 settembre. Ospiterà «cento studenti scelti tra i migliori dei Paesi del G20», i quali potranno seguire le lezioni tenute da intellettuali e politologi liberali. Non solo: Berlusconi auspica che tutti i presidenti del G20 sfilino come relatori. La visita è durata in tutto una quarantina di minuti, in cui il Cavaliere ha dispensato buonumore. Ha invitato i componenti del Fai ad andarlo a trovare nella sua villa in Sardegna, è riuscito a infilare nel discorso un paio di barzellette, di cui una autobiografica. «Berlusconi va dal dottore e si lamenta: “Quando faccio l'amore sento sempre un fischio...”. E il dottore: “Alla sua età che si aspettava, gli applausi?”». Qualcuno dice pure  di averlo visto guidare una golf car per trasportare gli invitati da un'ala all'altra. Poi, scambiati i saluti e i salamelecchi di rito, Silvio è salito sull'elicottero bianco e ha preso il volo. Lasciandosi dietro ospiti soddisfatti di aver visto Berlusconi come dovrebbe essere. di Francesco Borgonovo

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