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Facci Di Pietro e Orlando: nell'Idv tutti i peggiori E c'è pure De Magistris, il Tonino versione ogm

Nell'Italia dei valori la rassegna dei peggiori della politica. Giggino cerca l'immunità, ma Bruxelles gliela nega

Andrea Tempestini
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Leoluca Orlando è quello che perde le primarie e poi si candida lo stesso, quello che diede di mafioso ad Andreotti e che poi disse (2007) «fosse per me, non sarebbe mai stato inquisito», quello che «il sospetto è l'anticamera della verità», che accusò Falcone in tv delle peggiori cose e poi accusò anche un poliziotto prima che si sparasse. Di Pietro è Di Pietro, l'incoerenza fatta persona, l'uomo la cui parola vale zero, ha cooptato mezza famiglia in politica, ha candidato inquisiti e voltagabbana, si è intestato la ricezione del finanziamento del Partito, è Di Pietro. Poi c'è il Di Pietro geneticamente modificato, De Magistris: ha rovinato un sacco di gente con inchieste fallite, ha costruito una visibilità con fascicoli poi svaporati, ha praticamente demolito il governo Prodi per niente, ha tuonato contro i politici indagati e poi si è candidato da indagato, ha detto che avrebbe lasciato subito la magistratura e poi ci ha messo una vita, è stato rinviato a giudizio ma ha rifiutato di sospendersi in barba al codice etico Idv, ha inneggiato alla libertà d'informazione e però poi querela a raffica, e ora, per l'ennesima volta - notizia di martedì - ha cercato di trincerarsi dietro l'immunità europarlamentare per delle semplici diffamazioni: ma Bruxelles gli ha dato picche. È il peggiore, sono i peggiori. Tutti nello stesso partito. di Filippo Facci

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