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Per pasta, zucchero e caffè rincari fino al 12 per cento

Marzo, inflazione stabile al 3,3%, le buste paga al palo e aumentano i prezzi: +671 euro a famiglia. Video: Monti, ascoltaci

Andrea Turco
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Il tasso d'inflazione annuo a marzo, ha riferito l'Istat, resta stabile al 3,3%, lo stesso valore già registrato a febbraio. Ma il Codacons lancia l'allarme dell'aumento del carrello della spesa. "Secondo le stime preliminari dell'Istat rese note oggi, a marzo il rincaro annuo del cosiddetto carrello della spesa, cioè dei prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, è del 4,6%, un valore che risulta il più alto dall'ottobre del 2008. Tradotto in termini di costo della vita significa che una famiglia di 3 persone spenderà, per andare al mercato a fare la spesa di tutti i giorni, 620 euro in più su base annua, mentre per una famiglia di 4 persone la stangata sarà di 671 euro all'anno". Un analogo allarme viene lanciato dall'Istat, che nelle stime preliminari segnala come l'aumento dei prezzi al consumo su base mensile contribuisca all'allargamento continuo della forbice tra l'inflazione e le retribuzioni, che sono salite solo dell'1,4% su base annua. Insomma, le retribuzioni sono al palo, mentre il carrello della spesa è sempre più caro. "Tasse, italiani esasperati. Monti non può ignorarli": Guarda il video del vicedirettore Pietro Senaldi su LiberoTv Caffè e zucchero - Volano i prezzi di caffè e zucchero. Nell'ambito degli Alimentari lavorati, rileva l'Istat, si mette in luce a marzo l'aumento su base mensile dei prezzi del Pane e della Pasta (per entrambi +0,3%), che crescono su base annua rispettivamente del 2,7% e del 2,4%. Continuano ad aumentare i prezzi del Caffè (+0,6%, +12,8% rispetto a marzo 2011) e dello Zucchero (+0,3%, +12,5% su base annua). Infine, si segnala il rialzo congiunturale del prezzo del Vino (+0,5%), in crescita su base annua del 3,5%. "Troppe tasse" - Come sottolinea il Codacons, il problema è che "è evidente che questi soldi non sono attualmente in possesso delle famiglie italiane, specie considerando che vanno ad aggiungersi a tutte le nuove tasse e balzelli che le manovre del 2011 hanno introdotto. La recessione che ci attende nel 2012, quindi, non nasce più, come accaduto nel 2008, dall'economia   internazionale ma dipende, oltre che dall'effetto recessivo della inevitabile riduzione della spesa pubblica, dal crollo dei consumi, fenomeno tutto italiano che si può e si deve contrastare”. Quindi il monito al governo Monti: "Per questo sarebbe criminale aumentare l'Iva ad ottobre. Il Codacons chiede, quindi, a Monti di lavorare sulle detrazioni fiscali che oggi vengono concesse tanto ai ricchi quanto ai poveri, permettendo di eludere il fisco solo a chi dichiara un reddito complessivo famigliare inferiore a 75mila euro".

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