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Casta, rinunciare ai privilegi? Per Violante è solo "ipocrisia"

Taglio col trucco a benefit di ex presidenti Camera. Bertinotti li tiene, Casini no. Ma per Luciano è soltanto "esibizionismo"

Andrea Tempestini
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La Camera dei deputati ha deciso di tagliare i benefit agli ex presidenti: ci hanno messo un mese in più del Senato, ma il risultato è stato raggiunto. Addio ad auto blu e segreteria a vita. La decadenza dei benefit inizia dieci anni dopo la cessazione del mandato. Ma c'è un problema: l'Ufficio di presidenza della Camera ha voluto inserire nella nuova disciplina una clausola che suona come una beffa. Nessun taglio netto come accaduto a Palazzo Madama, ma una differenziazione ad personam tra ex presidenti. Infatti per gli ex presidenti eletti deputati nella scorsa o nell'attuale legislatura i 10 anni decorreranno a partire dal 2013. Quindi i past president Luciano Violante (Pd), Pier Ferdinando Casini (Udc) e Fausto Bertinotti (Rifondazione) potranno continuare a godere dei benefit per altri 11 anni. Casini rinuncia ai benefit - Pierferdinando Casini, da par suo, ha subito annunciato di voler rinunciare ad ogni attribuzione che gli è riconosciuta in quanto ex presidente di Montecitorio. Ha comunicato la sua decisione con una lettera indirizzata al presidente della Camera, Gianfranco Fini. "Illustre Presidente - scrive Casini - ho avuto il privilegio di guidare la Camera dei deputati dal 2001 al 2006 e ritengo di averla servita con onestà ed equilibrio, come da più parti mi è stato riconosciuto. Ho preso atto delle decisioni assunte ieri, a maggioranza, dall'Ufficio di Presidenza in relazione allo status degli ex Presidenti. Ringrazio Lei ed i colleghi ma Le comunico che non intendo avvalermi della delibera e rinuncio, con effetto immediato, ad ogni attribuzione e benefit connessi a questo status". E i compagni?  - Peccato però che i compagni Fausto Bertinotti e Luciano Violante, gli altri due beneficiati dalla norma con cui Fini ha cercato di salvare anche se stesso, non abbiano annunciato la medesima rinuncia, che fa onore a Casaini. I comunisti si vogliono tenere tutti i loro privilegi. Ma di che stiamo parlando? Fausto Bertinotti, presidente della Camera dal 2006 al 2008 durante il governo Prodi, dispone di 5 stanze a palazzo Theodoldi-Bianchelli e di 5 addetti. Luciano Violante, presidente di Montecitorio dal 1996 al 2001, ha a sua disposizione un'anticamera, tre stanze e un ufficio con terrazzo; inoltre per lui lavorano quattro addetti. Violante: "Fiera dell'ipocrisia" - Luciano Violante - onorevole del Pd ed ex Pci, Pds e Ds - non solo non decide di non rinunciare ai privilegi, ma definisce "ipocrita" farlo. L'ex presidente della Camera, con una dichiarazione tagliente nei confronti di Casini, ha spiegato: "Non ho mai partecipato a fiere dell'ipocrisia e non intendo farlo neanche questa volta. Né intendo compiere esibizionismi. Se non interverranno diverse decisioni della Camera dei deputati, deciderò alla fine della legislatura in corso, dopo avere informato i miei collaboratori". Con questo scarno testo, affidato a una nota, Violante getta la maschera a proposito della questione dei benefit previsti per gli ex presidenti della Camera: deciderà, semai, alla fine della legislatura. Quando a bocce ferme e con le acque meno agitate i benefit potrà tenerseli.

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