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Facci: Di Pietro spudorato, faccia di tolla sui soldi a Idv

Tonino, altra sparata: se la prende con la legge sui rimborsi elettorali. Proprio lui che l'ha sfruttata in ogni modo

Giulio Bucchi
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Sul serio, che dobbiamo fare con Di Pietro? Dobbiamo continuare a censire giornalmente tutte le cazzate che spara? Ditecelo, perché dobbiamo prendere una decisione. L'altro giorno aveva detto che Monti ha i suicidi sulla coscienza: proprio lui. Ieri invece ha detto che «la legge sui rimborsi elettorali permette ai politici di fare quello che vogliono»: proprio lui. Lui che ha affiancato l'Italia dei valori con un'associazione costituita da Di Pietro (Presidente) e da Silvana Mura (tesoriera) nel cui consiglio si può entrare solo con il consenso del Presidente (Di Pietro) al quale vanno  tutti i soldi del finanziamento pubblico, mentre il Partito e le singole campagne elettorali sono finanziati coi soldi degli iscritti; il presidente del partito inoltre corrisponde al presidente a vita dell'associazione (cioè a Di Pietro) e la Tesoreria del partito appartiene alla tesoriera a vita dell'associazione (cioè a Silvana Mura) e insomma: saluti dalla Corea del Nord. Parliamo dell'uomo che ha acquistato appartamenti che affittava al Partito (cioè a se stesso) per cifre mensili che andavano a coprire e superare le singole rate del mutuo che frattanto aveva acceso: in pratica, col denaro pubblico gestito dal partito, cioè gestito da lui, si comprava case. E allora che facciamo, continuiamo? Vale la pena? Urge decisione. di Filippo Facci

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