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Filippo Calì, un siciliano con la “stoffa”

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Eliana Giusto
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Non si vorrebbe mai lasciare la Sicilia: arrivare è tuffarsi in un mondo di colori, sapori e profumi nuovi e si resta storditi dalla sua bellezza mozzafiato e accecante. Partire vuol dire chiudere tutto questo in una valigia, portarsi dietro un tripudio di dolci colorati e saporiti e, nel cuore, la speranza di tornare il prima possibile. Ai passeggeri che dall'aeroporto di Punta Raisi sono diretti verso il continente viene regalato un ultimo tuffo nella bellezza e nell'incanto dei colori. Proprio alle partenze, sono esposti in bella vista alcuni degli abiti dello stilista siciliano Filippo Calì. Un sogno. Abiti che, come in una favola, trasformano ogni Cenerentola in una principessa. Guardarli è quasi “terapeutico”, soprattutto per le viaggiatrici che, col loro carico di cassate e cannoli si portano via pure questa visione gattopardesca. E il desiderio di tornare, anche per conoscere il sarto che li ha disegnati e realizzati. Noi abbiamo avuto la fortuna di incontrarlo e abbiamo scoperto che il sogno è possibile. Che quegli abiti non sono riservati alle principesse, alle attrici che sfilano sul red carpet, ma possono prendere la forma del nostro corpo e dei nostri desideri, possono essere declinati nei colori che amiamo e impreziositi con i decori che mani esperte e sapienti sanno realizzare e coordinare. L'atelier “Chalybis” in via Giuseppe de Spuches a Palermo è un mondo a sé dove il tempo è come sospeso tra passato e futuro. C'è un enorme tavolo pieno di stoffe che Filippo sceglie con cura quasi maniacale, ci sono metri, forbici e cartamodello. Le mani del sarto accarezzano i tessuti, poi impugnano una matita ed ecco che dal suo estro quella stoffa diventa un bozzetto che prende vita sul foglio di carta. "Il mio atelier è anche un po' un confessionale", spiega Filippo, siciliano doc, che accoglie donne con garbo d'altri tempi ed eleganza distillata. Ascolta le loro esigenze: riesce a valorizzare i punti di forza di un corpo e, con la potenza dell'ago, a mimetizzare quelli critici. Ha quasi sessant'anni e da quaranta si occupa di moda. Ha resistito alle sirene del successo e del denaro rifiutando le offerte che arrivavano da Milano e che avrebbero allettato chiunque. Lui ha ostinatamente rifiutato, attaccato alla sua Sicilia, consapevole che sradicato da quella terra i suoi abiti avrebbero perso la loro essenza. Ha cominciato per caso, Filippo. "Anche se la bellezza l'ho respirato da piccolo, guardando la mia mamma che era una elegantissima". Filippo mostra una foto in bianco e nero che ritrae i suoi genitori alla stazione di Palermo in partenza per il viaggio di nozze. "Guarda, mia madre avanza e gli sguardi di donne e uomini sono rivolti verso di lei. Era elegante anche quando usciva a fare la spesa e anche da anziana non ha mai rinunciato a prendersi cura di sé". Prima costumista per il teatro e poi autore di una linea di abbigliamento per la grande distribuzione, la svolta arriva quando decide di creare una linea di abiti per i negozi. Un successo che spinge Filippo e il suo animo da artista a dar vita alla sua sartoria, dove come tanti anni fa, prendono vita abiti esclusivi realizzati con stoffe uniche, sia per i ricami che per le tinture in nuances particolari. L'ispirazione gli cade in testa come una folgorazione guardando un quadro o una foto, o da un particolare abbinamento di colori. Ma Calì è convinto che se nasci, cresci e vivi in una terra come la Sicilia, hai dentro i semi della bellezza che poi sboccia esplosiva in varie forme. Nel suo caso diventa abiti da sogno. Quel sogno che spinge le viaggiatrici in volo da Punta Raisi a venire qui, da Filippo, e realizzare il desiderio di un abito pensato per loro, creato dallo sguardo attento e le mani sapienti di un grande sarto che al successo ha preferito l'operosità silenziosa.  

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