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I liquori italiani sbarcano a Cuba

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Torino, 31 ott. (Labitalia) - Dalla 5TH Avenue al Varadero il passo può essere molto breve. Dopo aver collaborato con il Ristorante Manzo di New York, partecipando alla creazione della carta drink del noto locale di Joe Bastianich e Mario Batali, e dopo aver preso parte alla 41ma sessione del Comitato del Patrimonio mondiale dell'Unesco di Cracovia, Anselmo Torino 1857 e il locale Affini di Torino sbarcano anche a Cuba. Una nuova opportunità per far conoscere a livello internazionale le eccellenze liquoristiche italiane, dall'Amaretto al Limoncello, dalla Sambuca al Maraschino, all'interno dell'iniziativa 'Italiano Hecho En Cuba', promossa dall'agenzia Aicec. Il progetto coinvolge un insieme di piccole, medie e grandi aziende leader dei loro settori, che guardano a Cuba con rispetto, sia come destinazione per proporre investimenti che per progetti di sostenibilità e cooperazione. Tra queste anche Lavazza, che parteciperà in collaborazione con l'organizzazione Oxfam Italia. La missione 'liquoristica' - composta da Davide Pinto, amministratore delegato di Anselmo Torino 1857 e proprietario di Affini, Michele Marzella, barman di Affini, e Giustino Ballato, esperto di liquori e vermouth, in collaborazione con la Camera di commercio di Torino - prenderà ufficialmente il via con la partecipazione a Fihav (Fiera dell'Havana), in programma nella capitale cubana fino al 3 di novembre. L'obiettivo di lungo periodo non è però la semplice promozione della tradizione liquoristica italiana, ma è quello di creare le basi per sviluppare piccole produzioni di queste eccellenze direttamente sul territorio cubano, aiutando la crescita dell'economia locale anche attraverso il coinvolgimento di piccole comunità e filiere del Paese caraibico, nel rispetto delle loro identità e dell'ambiente circostante. Un progetto ambizioso che si svilupperà grazie alla consulenza attiva da parte di Pinto e collaboratori, attraverso la fornitura di materie prime di alta qualità e la proposta delle migliori ricette nostrane, sfruttando anche l'ampia disponibilità di canna da zucchero e alcool presenti sull'isola caraibica. Un'occasione anche per far incontrare la rinomata cockteleria cubana con la mixology torinese sempre più innovativa e internazionale. “Dopo New York - spiega Davide Pinto - abbiamo avuto la fortuna di essere ambasciatori della liquoristica italiana d'eccellenza in numerose occasioni, anche in un paese come Cuba che mai come adesso ha bisogno dell'aiuto esterno per aprirsi alle novità provenienti dal resto del mondo. Crediamo molto in questo progetto e siamo convinti che, grazie alla nostra esperienza, unita alla creatività che da sempre rappresenta la popolazione cubana, potremo ottenere risultati molto importanti”.

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