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Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati "rimuove" Alfredo Robledo dal pool anti-corruzione

Giulio Bucchi
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Colpo di scena alla Procura di Milano: Edmondo Bruti Liberati ha esautorato dal ruolo di capo del pool anti-corruzione il procuratore aggiunto Alfredo Robledo. Secondo quanto riferisce Corriere.it, il procuratore capo gli ha revocato la delega dell'intero dipartimento e lo ha assegnato provvisoriamente al pool Esecuzione delle pene. Si tratta dell'ultimo scontro tra Bruti e Robledo dopo mesi tensioni altissime e una serie di esposti presentati dal procuratore aggiunto per denunciare una gestione poco trasparente dei fascicoli e favoritismi nell'assegnazione dei processi, in primis quello del Rubygate a Ilda Boccassini. Il caso alla fine è finito davanti al Csm con archiviazione, senza però sopire le polemiche sul comportamento di Bruti. Sorpresa nei corridoio della Procura - La decisione del procuratore capo è stata presa con sorpresa fra i corridoi di Palazzo di Giustizia di Milano anche perché insolita. Negli ambienti giudiziari si fa notare come l'ufficio esecuzioni penali sia una materia molto tecnica, complessa e difficile tanto è vero che di solito chi viene assegnato fa almeno sei mesi di pratica prima di prendere pienamente in mano la materia. Ecco perché lo spostamento di Robledo assomiglia tanto a una punizione.

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